La sconfitta contro il Venezia crede abbia un po’ destabilizzato il morale dei giocatori?
“Assolutamente no. Anzi, ci sono stati troppi episodi sfavorevoli e devo dire che la prestazione della squadra c’è stata, anche la reazione. Purtroppo, vanno interpretate alcune decisioni di gioco. Quindi penso non sia cambiato nulla”.

Il Bologna difficilmente arriverà decimo, mentre il Sassuolo non vince da quattro gare. Sarà la partita degli scontenti?
“È la partita tra due società importanti che hanno avuto alti e bassi durante la stagione, ma stanno pianificando un futuro importante per le due città. Con tutte le difficoltà, hanno in programma un futuro radioso”. 

Si aspettava questo tipo di campionato dal Bologna o poteva fare di più?
“C’è stato un blackout di qualche mese, la motivazione non la so, però fino a Natale il Bologna ha fatto molto bene. Non si sa perché qualcosa sia andato male, magari avrebbe potuto giocarsi la possibilità di andare in Europa. La reazione successivamente è stata molto bella e il gruppo è affiatato, si vede. Sono queste le basi per sperare di arrivare prima o poi in Europa”. 

L’anno prossimo da cosa bisognerà ripartire per avere un Bologna più competitivo?
“Innanzitutto bisogna mantenere i giovani che sono una risorsa importante, i quali hanno dimostrato di essere all’altezza della situazione. Fondamentalmente il Bologna è già strutturato per affrontare un campionato importante”. 

Nel suo Bologna c’era qualche particolarità che a quello attuale manca?
“Era un altro ambiente, è cambiato il mondo e anche il calcio. Noi eravamo uno zoccolo duro di 6-7 giocatori che sono rimasti tanti anni. Oggi vedo trasferimenti e situazioni che sono completamente diverse rispetto a venti anni fa. Bisogna adeguarsi ma l’importante è mantenere una società solida e credo che il Bologna ce l’abbia. Inoltre, ha un gran presidente”. 

A proposito, cosa distingue due personalità come il Giuseppe Gazzoni e Joey Saputo?
“Secondo me sono due grandi imprenditori. La signorilità di Gazzoni non l’ho vista in nessuna persona, non ho mai trovato qualcuno più signore di lui. Saputo ha investito tanto nel Bologna, ha le idee chiare e può dare davvero un futuro importante”.

Velocità, spirito di sacrificio, senso di appartenenza, giocatore devoto a Bologna e al Bologna. Cos’altro era Carlo Nervo?
“Uno che ha cercato di fare del gioco una professione. Ci sono riuscito, mi sono legato a Bologna e dopo 13 anni è così per chiunque. Il Bologna mi ha dato la possibilità di arrivare in Nazionale e sarò legato per sempre, perché mi ha dato queste opportunità. Rimarrò il primo tifoso e le emozioni che ho ricevuto, il calore della gente che mi è stato dato, è davvero impagabile”.

C’è chi ha avuto CR7 e chi CN7. A Bologna sono stati abituati bene.
“Chi? Chi aveva CR7? Lì va anche bene [Ride, N.d.R.]. CN7 ha fatto quello che poteva fare, ma di sicuro ho dato il massimo, dal primo all’ultimo giorno. CR7…Siamo in un altro pianeta”.

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