Lunga intervista presente nell'edizione odierna del Corriere di Bologna, operata al centravanti del Bologna: Nicola Sansone. L'attaccante del momento, in termini realizzativi, ha parlato così: “La mia fortuna sono stati gli infortuni dei compagni (ride). Non spero si facciano male, ma sono stato bravo a farmi trovare pronto. A novembre andai da Motta chiedendoli perché non giocassi e lui mi rispose di cercarmi un altro club. Ci sono rimasto male, ma mi sono detto che lo avrei fatto ricredere entro la fine del campionato. Avevo parlato con il mio procuratore, ma a gennaio è difficile cambiare. Poi il gol all'Udinese e l'infortunio: sono rimasto, nessuno mi avrebbe preso da rotto. Motta è deciso, ambizioso, pretende molto da sé e noi. Diverso da Sinisa nell'intensità, anche in allenamento, nel quale ora andiamo più forti e atleticamente stiamo molto bene. Sono entrato dentro subito al suo tipo di gioco. All'inizio ha puntato su altri, non avevo le possibilità che mi sta dando ora. Nasco seconda punta, poi tutti mi hanno messo sull'esterno da quando sono in Italia, ma preferisco giocare con un'altra punta. Non mi sono mai pentito di aver scelto il Bologna. Qui ho giocato 121 partite, non sono mai stato così a lungo in un club, sono affezionato, sebbene normale che ci siano stati periodi difficili. Motta è un tecnico democratico, meritocratico: chi sta meglio gioca, lo ha detto anche a noi. Un sogno lo avrei: andare in Europa. Non è così semplice ma non impossibile. Giochiamo per raggiungere traguardi che sembravano impensabili a inizio stagione. Se non la centri rimani deluso, ma resta un buon campionato che è la base per il prossimo anno. La partita più difficile da qui alla fine è con il Verona, ma quella che vorrei giocare è con la Juve e farle gol davanti ad un Dall'Ara pieno”.

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