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Schouten: “Ferguson, il giocatore che mi ha stupito di più. Bologna? Nessun modello Atalanta…”

Jerdy Schouten e quella personalità pacata, tranquilla ed educata, che fanno di lui uno dei personaggi più graditi sotto le Due Torri. Il centrocampista olandese, oltre a rimarcare di sua iniziativa come in campo sotto certi aspetti si senta diverso, ha rilasciato un’intervista ai colleghi del Corriere dello Sport-Stadio: “Oggi non sarà una partita facile, non cadiamo in questo tranello. Sappiamo che devono giocare per la salvezza e saranno aggressivi, però noi possiamo vincere. In trasferta nell’ultimo periodo abbiamo fatto meglio, forse dire il perchè è difficile. I tifosi contano, loro hanno i loro e noi i nostri -tanti-. Non dobbiamo seguire altri modelli -caso Atalanta-, bensì esserlo noi stessi. Bisogna fare ogni anno meglio di quello precedente. Se si fa così e si ragiona in questa maniera si può davvero arrivare in alto. Non parliamo di Europa in spogliatoio, ma di arrivare il più in alto possibile sì e, come dice il mister, pensiamo alla prossima partita. L’Europa può essere un obiettivo, ma si devono anche incastrare gli altri risultati. Con la Juve può essere uno scontro diretto, siccome ha anche fascino, ma se non si vince a Verona?. Per Arnautovic non stare in gruppo è difficile. Vuole sempre giocare, stare con noi e con lui ho anche un ottimo rapporto poiché parla anche olandese. Motta si concentra sul gruppo, più che sui singoli. Da me vuole che sia sempre disponibile, che chieda la palla, stando nel gioco. Se mi guardo indietro, rispetto a quando sono arrivato, sono cambiato sia come calciatore che come persona. Dall’esperienza di Medel ho imparato molto. Motta a volte è duro, ed è giusto sia così. Con noi parla tanto, si confronta, chiede il nostro parere, anche se alla fine decide lui, è ovvio. A volte i compagni mi chiamano professore, meglio di lavatrice, anche se avendomi chiamato così Sinisa, è bello anche quello. A questo Bologna dò un 7: c’è tanto da migliorare…sono un professore severo. Quello che mi ha stupito di più è Ferguson. Sembra non faccia mai cose straordinarie, ma fa sempre la cosa giusta. Definendomi un ”incedibile” da Sinisa prima della gara d’andata, e giocando spesso, mi sento importante, valorizzato e con delle responsabilità. So che il Feyenoord ha avuto contatti con il club, ma non so altro. Ho scelto Bologna (mi piace tutto qua), voglio andare in Nazionale con costanza, ma credo dipenda da come gioco qui, nel club”.

LEGGI ANCHE: Di Vaio: “Un Bologna, oggi, che riempie gli occhi. Su Motta…”

Pietro Celeste

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