Dodici squadre diverse in carriera: perché tutti volevano Brighi in squadra?
“Oppure non lo volevano [ride, ndr]. Credo di essere stato sempre un giocatore disciplinato e duttile. Magari prima si cercava maggiormente il prestito e un calciatore girava più squadre. La gestione stessa dei prestiti è cambiata: in precedenza si poteva rimanere in una squadra anche per più di un anno. Sono andato diverse volte in prestito, anche per lunghi periodi, ma per fortuna mi sono sempre trovato bene”.

Quanto è cambiata la Serie A durante la tua militanza?
“In quei quindici anni c’erano tanti campioni e si avvicendavano giocatori importanti nei migliori club. Secondo me c’era più distacco fra le squadre forti e le altre. Quando andavi a giocare nelle piazze importanti c’era più sudditanza. Invece oggi anche le rose meno attrezzate giocano e ci provano fino alla fine, pure quando vanno magari a San Siro o all’Olimpico. Ci siamo quasi adattati ad un calcio un po’ più europeo, dove il livello delle piccole si è alzato, mentre è calato quello delle grandi”.

Come ha fatto un romagnolo a conquistare i bolognesi?
“No, io invece credo sia stata Bologna ad avermi conquistato, sia come città, come pubblico e a livello sportivo. Due anni ma in periodi diversi, eppure a Bologna sono stato benissimo, posso solo parlarne positivamente. Il tifoso è molto attaccato alla squadra, ti fa sempre stare bene”.

Cosa manca a questo Bologna per essere come quello della stagione 2001/02?
“Quel campionato è stato un anno importante e c’erano giocatori davvero forti. Ora si sta pianificando, si cerca la continuità e la squadra sta facendo bene da quando è arrivato Mihajlovic. Però manca sempre quel salto che ogni anno provano a fare ma non arriva. La salvezza si ottiene in maniera tranquilla, ma la differenza con chi ti sta avanti ancora si sente”. 

Che valore aggiunto porterebbe il Brighi calciatore a questo Bologna?
“Ora in squadra ce ne sono tanti di elementi bravi. Brighi farebbe le stesse cose che fa un membro della rosa in questo momento. Ora i giovani stanno facendo bene e i giocatori vanno sempre stimolati”.

Quale giocatore del Bologna pensi ti somigli di più per caratteristiche fisiche e di gioco?
“Prima si giocava in modo diverso, oggi il calcio sta cambiando tanto. Ora però mi piace molto Soriano, ma a dire la verità un giocatore simile non so proprio”.

Uscendo dal campo, come cambia il pensiero critico nel vedere il calcio?
“Prima si era più concentrati sulla propria squadra e sul rispettivo campionato. Invece da fuori si ha un’idea più generale, si fanno valutazioni diverse e si ragiona meno in prima persona”.

Hai mai scoperto la ragione per cui a Fifa 2003 diventavi il giocatore più forte?
“Sinceramente non l’ho mai saputo. Ogni tanto però salta fuori questa notizia ed è curioso”.

Match Analysis: l'Inter di Simone Inzaghi
Il prossimo avversario del Bologna Primavera: l’Hellas Verona

💬 Commenti