Fortitudo, Recalcati ricorda lo Scudetto 25 anni dopo: "Li tenni quasi tutti"
Le parole di coach Charly Recalcati il giorno dell'anniversario di 25 anni dal primo storico Scudetto della Effe

Sulla delusione dopo Gara 1
Karnisovas infortunato. Spero di recuperarlo fino alla fine. Non ci riusciamo. Propongo quintetti tradizionali, non funzionano. Perdiamo. In sala stampa racconto la sconfitta. Salgo la scaletta e vedo centinaia di persone a testa bassa. Che imprecano. La maledizione dello scudetto. Faccio colloqui individuali e di gruppo con i tifosi. Non ho certezze. Dentro di me ho mille dubbi. Ma provo a mostrarmi sereno e fiducioso. Il giorno stesso non dico nulla. Il giorno dopo dico a tutti che siamo fortunati. Che è solo basket. Che chi sta male sono i genitori di Jaric che a Belgrado sono sotto le bombe.
Sui fattori vittoria
Varammo il quintetto dei lunghi […] solo che a Cantù c'erano due lunghi e tre nani. Lì avevo i 220 centimetri di Vrankovic e i 210 e rotti di Galanda e Fucka. Ci fu l'apporto di tutti, da Basile a Pilutti a Gay, che io avevo portato in Italia a Cantù.

Sulla festa finale
La marcia su un carro fino al Nettuno. Pilutti, il coniglio sul tridente. Che ricordi. Saltai solo il pellegrinaggio successivo a San Luca. Ma la famiglia era presente: c'era mia moglie Giovannina.
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