L’ex attaccante Sergio Pellissier ha da poche settimane acquistato all’asta il marchio del Chievo, facendolo tornare in vita. Pellissier è stato un grande bomber del club veneto che arrivò in Champions League con Giovanni Sartori in cabina di regia, quando era responsabile il direttore sportivo della società. Intervistato dal Corriere dello Sport, Sergio Pellissier ha raccontato di quegli anni magici con il Chievo e della forza di Giovanni Sartori, che dopo aver portato in Europa i gialloblù, lo ha rifatto con l’Atalanta e con il Bologna. Ecco le parole dell’ex attaccante del Chievo che ha raccontato anche di quando nella sua squadra c’era Vincenzo Italiano.
Ha davvero tanta passione per quello che fa: gli piace andare a vedere personalmente i giocatori e poi lui riesce a trovare il giocatore giusto per ogni ambiente, perché non è che un calciatore rende allo stesso modo ovunque. Ogni ambiente ha bisogno dei suoi giocatori e Sartori fa tutte queste valutazioni, ci pensa molto.
Azzardare a volte premia, perché se aspetti due mesi e poi arriva un’altra squadra lo perdi, ma non sempre devi scegliere di istinto perché magari ingaggi il giocatore che non fa per te. Giovanni è molto accurato nel capire se è il calciatore giusto nel posto giusto.
Sicuramente già allora Sartori aveva visto in lui qualità oltre a quelle tecniche: era un regista in campo e non solo. Si vedeva che era una sua passione e che sarebbe diventato quello che è adesso: da compagno ci dirigeva. Era attento a tutte le cose, i dettagli
PROSEGUE NELLA PAGINA SEGUENTE
Sono passati tanti anni. Di certo Sartori non era quel tipo di direttore che invadeva lo spogliatoio. Lui lo vedevi solo quando le cose andavano male perché voleva capirne i motivi. E in quelle occasioni si avvertiva la sua grande personalità.
Quest’anno il Bologna ha fatto una cosa straordinaria ed è difficile dire di no ad una grande, ma bisogna fare le scelte con il cuore e le scelte che credi giuste. Se credi in quello che scegli fai bene ovunque vai.
Un giocatore veramente completo ha fatto un campionato straordinario. A Bologna sia Motta che la società hanno fatto un lavoro incredibile: in un ambiente così ci si può esprimere al meglio e lui si è esaltato perché di qualità ne ha tante. Una volta un attaccante doveva solo fare gol, adesso invece deve anche correre, creare gioco, fare assist per i compagni. Sono cambiate le idee. Certo se facesse ancora più gol sarebbe fortissimo, forse lo diventerà quando capirà il suo reale potenziale.
Bisogna giocare come si sa, cercando di trasformare l’emozione e la paura in gioia per essere lì e voglia di far bene e vincere.
LEGGI ANCHE: Bologna, mercato: piace Lazar Samardzic per la trequarti
Ndoye ancora al centro dell'attenzione. Il Nottingham Forest vuole superare la concorrenza del Napoli e…
Oltre a Santiago Castro, anche Marco Di Vaio, direttore sportivo del Bologna, è intervenuto a…
L'attaccante argentino ha rilasciato una lunga intervista a Bfc Tv in cui ha analizzato il…
I prossimi giorni saranno decisivi per il futuro di Dan Ndoye. Il Bologna attende le…
Il Sunderland notifica una nuova offerta alla dirigenza del Bologna per comprare Jhon Lucumi. Sul…
Bologna, arriva una nuova cessione per i rossoblù: El Azzouzi andrà a giocare in prestito…