Paolo Ronci, capo dellâarea tecnica della Virtus Bologna, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere di Bologna. Di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni.
Sul suo ruolo: âStare tutti i giorni con la squadra fa parte del mio ruolo. Ho letto e imparato da bravissimi dirigenti conosciuti allâestero. Il mio ruolo è quello di tenere lâequilibrio negli stimoli e creare empatia. Questâultima è il segreto. Lâempatia consente alle squadre di diventare inattaccabiliâ.
SullâEurolega:âNon saremo una comparsa. Vogliamo restare piĂš di un anno e partecipare alla vita e allo sviluppo dellâEurolega. Lo faremo con competitivitĂ e umiltĂ . Abbiamo lâossessione al miglioramento. Quando Teodosic ha firmato, è stata la prima pietra di unâidea. Con Belinelli, la parola âvincereâ è stata detta 18 volte nei primi due minuti di conversazione. Lâarrivo di Hackett e Shengelia ha portato ulteriore valore, oltre al mestiere di cui ha parlato Scarioloâ.
Sugli obiettivi societari: âIn questa societĂ tutti amano fare le cose necessarie per far vincere la Virtus. Il dottor Zanetti, per quanto riguarda sĂŠ stesso, Baraldi e me, ha parlato di trio unitissimo. Ă un messaggio forte. E al gruppo piace stare insieme: i giovani osservano i veterani ma i veterani si osservano tra loro: câè sempre qualcosa da prendere. Noi vogliamo difendere lo scudetto e penso che, al massimo delle nostre possibilitĂ , siamo una squadra molto difficile da battereâ.
Su Scariolo: âHa una serenitĂ competitiva che lo caratterizza ma questo porta con sĂŠ un elevatissimo senso di esigenza. Ă la mentalitĂ : pretende, e chi gioca qui è consapevole di dover dare il massimo. Con lui ho uno stimolante confronto quotidianoâ.
Sul futuro: âLa nostra squadra va amata, bisogna far sentire questo clima ai giocatori come i tifosi hanno fatto finora. Per il mercato ci sarĂ tempo. Certo, oggi siamo nella top ten dei club europei dove un giocatore vorrebbe giocare, e questo fisserĂ degli obiettivi per il nostro mercatoâ.Â
âFare lâEurolega per entrare nelle prime otto richiede un roster strutturato e profondo, che costruiremo. Essere arrivati a poter ingaggiare due campioni come Hackett e Shengelia segna la direzione che vogliamo avere, ma non bisogna pensare che servano solo grandi nomi: uomini decisivi come Weems, Cordiner e Jaiteh, mvp di Eurocup, sono arrivati grazie al lavoro di scoutingâ.
Su Shengelia e Mannion: âShengelia mi ha fatto una promessa: prima raggiungiamo gli obiettivi poi parliamo. Nico, ha avuto un problema serio e una stagione difficile. Finito il campionato faremo le valutazioni del casoâ.
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