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Ravaglia e Moro, la sosta può essere occasione di rilancio

L’edizione odierna del Corriere dello Sport fa il punto sui giocatori rimasti a Casteldebole anche durante la sosta per le Nazionali. Tra tutti i rossoblù rimasti sotto le Due Torri, i due che devono sfruttare il momento sono indubbiamente Ravaglia e Moro. Intanto, sul fronte infortunati, Zirkzee e Karlsson migliorano.

Il ruolo più delicato

Si sa, Thiago Motta ama ruotare tutti (o quasi) i suoi interpreti e, vedendo il momento di difficoltà di Skorupski, il tecnico non ha esitato a lanciare Ravaglia, anche in partite “pesanti”, come in occasione di InterBologna di Coppa Italia, dove per altro il prodotto del vivaio ha neutralizzato un rigore a Lautaro Martinez, o come in occasione di BolognaRoma, dove il classe 1999 è stato decisivo. Tuttavia, nelle ultime giornate, il giovane portiere non è stato più impiegato da Motta, che gli aveva concesso ben tre gettoni tra la 16ª e la 21ª giornata, salvo poi continuare ad affidare la difesa dei pali a Skorupski. Per Ravaglia, che ha subito un solo gol nelle tre uscite in campionato, la sosta potrebbe essere l’occasione per raccogliere una maglia dal primo minuto nel match contro la Salernitana.

Nikola Moro (ph.Image-Sport)

Centrocampo fitto

Un altro giocatore importante che ha perso spazio è senza dubbio Nikola Moro. Il croato, sorpresa lo scorso anno, in questa stagione sta trovando meno minuti. La causa principale è una, ovvero la netta crescita del valore tecnico del centrocampo rossoblù. Nei tre posti dello scacchiere di Thiago uno è occupato sempre da Ferguson. Motta non rinuncia mai al capitano rossoblù, se non per qualche, raro, scampolo di partita. Le altre due maglie, in questo periodo, sono spesso di Freuler e Fabbian, ma non dimentichiamoci anche della presenza, oltre a Moro stesso, di Urbanski ed Aebischer. Come per Ravaglia, questo periodo di lavoro a Casteldebole, mentre gran parte degli interpreti sono in nazionale, è fondamentale per guadagnare minuti nelle prossime uscite per Moro e, chissà, magari anche per strappare una maglia dal primo minuto nel lunch match di Pasquetta.

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Niccolò Castellari

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