Lo avevano detto tutti che sarebbe stata una notte buia quella dopo il match contro Tortona e così è stato: la Fortitudo si è ritrovata penultima in classifica, con tanti dubbi e pochi giocatori, dopo l'ultimo infortunio di Feldeine e senza un presidente, a seguito delle dimissioni da parte di Christian Pavani. L'unica speranza era che la mattina potesse portare qualche speranza e, anche in questo caso, le previsioni hanno corrisposto con la realtà. 

Dopo la giornata di ieri, si evince che il consorzio, quindi la proprietà dei biancoblù, avrebbe dato all'ormai ex presidente Pavani 48 ore in cui ripensare alla sua scelta, discutere con gli stessi imprenditori di Club Fortitudo, che possiedono le quote della società, e prendere una decisione univoca e definitiva. Domani è previsto l'incontro con Emiliano Castelli, il socio principale del consorzio, e i primi confronti interni portano a sperare in un ripensamento.

Resta da capire la volontà di Pavani, deluso dalla contestazione arrivata proprio nel momento in cui le nubi sembravano essersi diradate. Appassionato quanto ferito, il presidente dimissionario in questi anni ci ha messo la faccia per tutti ma ora vuole anche capire se la sua figura rappresenta davvero gli interessi comuni e quindi se è adeguatamente tutelato dal Consorzio. L'idea è quella di una fiducia rinnovata ma ad interim, con una scadenza fissata.

Tale scelta troverebbe una motivazione precisa: la Fortitudo ha chiesto ed ottenuto da Federazione e Comtec la possibilità di ristrutturazione del debito. Parliamo di circa 3 milioni a cui aggiungere interessi e sanzioni arrivati durante una stagione e mezzo di privazioni sul piano dei ricavi e di mancati ristori. Si tratta di una procedura già sperimentata da Cantù e che trova la collaborazione dell'ex ministro Galletti in qualità di commercialista.

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