Dopo i due successi consecutivi in campionato contro Cagliari e Lecce, per il Bologna di Vincenzo Italiano è tempo di dare delle risposte anche in Champions League. In quest’ottica sarà decisiva la sfida di stasera alle 21 contro il Monaco al Dall’Ara.
Tuttavia l’avversario non è dei più morbidi, infatti la squadra di Hutter si sta rendendo protagonista di prestazioni fuori dall’ordinario e si puo’annoverare tranquillamente tra le sorprese della competizione, come attestano i 7 punti fatti nelle prime uscite contro Barcellona, Stella Rossa e Dinamo Zagabria.
Del match in programma stasera e di molto altro ha parlato lo stesso tecnico in un’intervista rilasciata a Repubblica.
Ecco quanto dichiarato dal tecnico del Monaco Hutter sui giovani, gli obiettivi e le maggiori risorse di PSG e Marsiglia:
Siamo molti ambiziosi. Sviluppando i giovani calciatori, si sviluppano anche le ambizioni. Questo avvio ci sorprende, ma solo un po’. Ma il Psg resta il favorito, lo è ogni anno. Non guardo alle differenze economiche, ma a quelle tecniche: hanno un grande allenatore e giocatori tra i più forti al mondo. La coppia di centrocampo Vitinha-Ruiz è tra le migliori in assoluto
Abbiamo altri quattro ragazzi che vengono dal vivaio. Akliouche sarebbe potuto partire ma è rimasto ed è già molto più forte di un anno fa: sa segnare, fare assist, scappare nell’uno contro uno. Lui e Ben Seghir arriveranno in un grande club, uno di quelli come City, Liverpool o Bayern.
Su cosa chiede alla sua squadra:
Io voglio che la squadra recuperi la palla più vicino possibile alla porta avversaria, ma soprattutto che giochi un calcio accattivante, che coinvolga il pubblico, che non annoi, il calcio che mi piacerebbe vedere se lo spettatore fossi io. È la risposta a due domande: cosa e come? Cosa vogliamo fare e come pensiamo di farlo?
Sulla Serie A e i tecnici italiani:
I risultati non vi mancano: penso alle coppe di Roma e Atalanta, alle finali di Inter e Fiorentina.Gasperini è un tecnico molto internazionale, come anche Inzaghi e Spalletti che ho battuto, uno alla Lazio e l’altro all’Inter, quando allenavo l’Eintracht. Ammiro tantissimo Sarri e ammiravo Zeman, anche se in Svizzera gli diedi un 7-0: il suo Lugano difendeva alto, il mio Young Boys pressava subito e segnava
Sui suoi punti di riferimento:
Credo di essere simile a Klopp. Ma stimo tantissimo la personalità di Ancelotti. Il calcio non è solo tattica. Sono fondamentali la psicologia e la comunicazione: io dei miei giocatori voglio capire tutto, li invito al dialogo ma so essere duro quando serve e che bisogna tenere una giusta distanza da loro, né troppo vicini né troppo lontani. E quando parlo della comunicazione intendo anche quella con la società, gli sponsor, la stampa, i tifosi.
Sul Bologna e i giocatori da tenere d’occhio:
Il Bologna viene da una grande stagione, Italiano ha esperienza, hanno grande individualità come Orsolini, Ndoye, Freuler. Vogliamo uscire con dei punti
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