La Segafredo cade al Mediolanum Forum di Assago contro l'Olimpia Milano, va sotto 1-0 nella serie di finale scudetto e, di conseguenza, non riesce a ribaltare il fattore campo.

I bianconeri durano trenta minuti a livello fisico e riescono, nel corso dei primi tre quarti, a mettere sul parquet di gioco quanto preparato nell'ultima settimana di allenamenti; nell'ultimo parziale Milano stringe le maglie della propria difesa, segna tiri difficili da oltre l'arco, costringe la Virtus a cambiare i propri piani nella metà campo difensiva ed allunga nel punteggio. 

Le pagelle

VIRTUS

SHENGELIA 5,5 - fatica in attacco quando conta e questo vale la leggera insufficienza. Il numero 21 sbaglia dei tiri aperti dalla lunga distanza e, nel corso dei primi due quarti, non riesce ad avvicinarsi al ferro. Importante il suo lavoro difensivo, certamente dispendioso a livello fisico.

BELINELLI 6,5 - 19 punti per il capitano bianconero, mina vagante per gli avversari sempre pericoloso in fase offensiva. I suoi movimenti senza palla mettono in difficoltà Milano e, quando riesce a ricevere, nonostante qualche errore di troppo nella seconda metà di gara, tendenzialmente segna o subisce falli, che lo mandano in lunetta.

TEODOSIC 6 - è la seconda principale bocca da fuoco dei bianconeri, oltre al numero 3. Si mette in proprio con qualche buona conclusione da oltre l’arco e prova a reggere in difesa; la gestione dei possessi è, in alcuni casi, rivedibile, ma il fuoriclasse serbo rappresenta, in ogni caso, un pericolo per la difesa meneghina.

OJELEYE 5,5 - il lavoro difensivo dell’ex Boston, su Voigtmann e Ricci in particolare, è dispendioso e sufficiente, nonostante il suo rendimento nella metà campo virtussina cali nel corso del match. In attacco fatica, soprattutto nella prima metà di gara, prova a sbloccarsi dopo l’intervallo lungo con qualche centro dalla lunga distanza, ma è troppo poco.

CORDINIER 6 - 9 punti, 1 rimbalzo e 2 assist sul tabellino personale del francese, che non viene spesso coinvolto in fase offensiva, segna due triple importanti, ma non riesce ad incidere in uno contro uno, o comunque dal palleggio, in avvicinamento a canestro. In difesa è quasi perfetto su Shields e questo vale gran parte della sua sufficienza.

ABASS 5 - in attacco è inesistente, in difesa aiuta i suoi ad allungare le rotazioni e a concedere qualche minuto di riposo a Cordinier. Nella propria metà campo non sfigura, ma deve dare di più a livello offensivo. Può essere prezioso nell’economia di una serie al meglio delle sette gare.

MICKEY 5,5 - parte in quintetto in quanto centro mobile, in grado di seguire Melli e, più in generale, di stare attaccato ai lunghi avversari, anche quando si allargano sul perimetro. Prova a limitare il numero 9 avversario, per lunghi tratti della gara ci riesci, ma poi cala nel corso dei quaranta minuti. In fase offensiva non riesce quasi mai a colpire, limitato dalla difesa meneghina in avvicinamento a canestro. Quando riesce a chiudere il pick and roll con uno degli esterni bianconeri può rappresentare una minaccia per gli avversari.

HACKETT 6 - la gestione dei possessi è, come spesso capita, puntuale e precisa. In difesa, il numero 23 si spende su Napier e Hall (più sul primo, a dire il vero), li limita, ma, a fine gara, deve cedere il passo all’enorme talento degli statunitensi. In fase offensiva mette in grossa difficoltà il numero 13 avversario con il suo post basso, concetto cardine del gioco di coach Scariolo, smista la sfera per cercare il compagno più libero, ma non trova così spesso il fondo della retina. Con qualche punto in più diventa, questa volta per davvero, intoccabile.

PAJOLA 4,5 - in attacco non esiste, ma non è il suo mestiere, in difesa non si dimostra all’altezza delle aspettative, che, dopo anni di carriera, si è meritato di avere sulle spalle. Poco lucido anche nella gestione dei possessi, il numero 6 è il peggiore in campo sponda Segafredo ed il primo la cui prestazione in Gara 2 dovrà migliorare nettamente.

JAITEH 4 - 2 punti e 3 rimbalzi. Gioca poco e male, commette troppe ingenuità, raggiunge rapidamente i quattro falli commessi e non riesce a dire la sua sotto le plance. Il confronto con Hines viene, per certi versi un po’ a sorpresa, vinto dal numero 42 dell’Olimpia, sia in difesa che in attacco. 

CAMARA n.e.

MANNION n.e.

SCARIOLO 6,5 - il piano gara preparato dal coach bianconero è corretto: difesa stretta, aggressività, ritmo, intensità e mantenimento dei concetti cardine del gioco Segafredo. Il post basso di Hackett e le uscite di Belinelli mettono in grossa difficoltà l’Emporio Armani e nella propria metà campo la Virtus fa un gran lavoro per quasi tutto il match. Si poteva, forse, dare qualche responsabilità in più in attacco a Cordinier ed Ojeleye. 

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