PRIMO QUARTO

Il primo quarto di Gara 1 ha due facce: la Segafredo parte fortissimo, il parziale dice 0-10 e coach Ettore Messina è costretto a richiamare i suoi in panchina; le vu nere hanno facilità nel crearsi vantaggi per portare al tiro i loro giocatori di maggior qualità, difendono con aggressività e riescono a limitare Voigtmann e Melli, più sul perimetro che sotto le plance, per la verità. A metà del quarto, coach Scariolo sostituisce quasi tutti gli elementi del quintetto ed i profili che subentrano dalla panchina non riescono a mantenere il livello di gioco, offerto, invece, dai propri compagni. Teodosic va in difficoltà in accoppiamento su Datome, Pajola soffre nella gestione dei possessi e l’Olimpia chiude il primo parziale sul punteggio di 21-19, grazie ad una tripla allo scadere di un Shabazz Napier, fino a quel momento, non pervenuto. 

SECONDO QUARTO

La seconda frazione del match vede la Virtus controllare il gioco: i bianconeri tornano in formazione base, coach Scariolo decide di iniziare a spremere qualche giocatore, su tutti Hackett, entrato in sostituzione di un Pajola poco brillante e propositivo e le vu nere tornano avanti nel punteggio. Shengelia riesce a guardare il canestro ed a trovare il fondo della retina in avvicinamento al ferro, Napier commette il terzo fallo personale, continuando a subire il post basso di Hackett e la gara sembra prendere una prima direzione; Voigtmann e Melli, entrambi gravati da due falli, non riescono a sbloccarsi dal punto di vista offensivo, Ojeleye, Abass e Cordinier lavorano bene soprattutto nella propria metà campo, ma faticano in quella avversaria. 36-44 il punteggio con cui le due compagini vanno al riposo lungo, in seguito ad un secondo parziale, che ha visto l’Emporio Armani in netta difficoltà a livello offensivo. 

TERZO QUARTO

Partita equilibratissima al rientro delle due squadre dagli spogliatoi: la Segafredo colpisce con l’esperienza di Belinelli, che si prende qualche fallo su tentativi dalla lunga distanza, e fatica sotto le plance, mostrando difficoltà nel mettere in partita Shengelia dal punto di vista offensivo. Cordinier si sblocca da oltre l’arco, ma viene limitato bene da Milano in avvicinamento al canestro,  Ojeleye ed Abass continuano a non incidere nella metà campo avversaria, nonostante sia davanti agli occhi di tutti il loro dispendioso lavoro in difesa. L’Emporio Armani gioca, finalmente, su Melli e Voigtmann, i quali riescono a trovare il fondo della retina fronte a canestro, dalla media distanza e da oltre i sei metri e settantacinque. Questo aiuta i meneghini, poiché crea difficoltà nelle rotazioni difensive di Bologna, ma, nonostante questo, il terzo quarto termina sul +1 Virtus (63-64).

QUARTO QUARTO

Le vu nere calano nell’ultimo parziale di gioco, prima a livello fisico e poi a livello mentale. Tanti liberi aperti e non vengono falliti dalla Segafredo, da parte di Teodosic, Belinelli e Shengelia in particolare. Alcune individualità bianconere non riescono a sbloccarsi nemmeno nella quarta frazione di gioco e Milano, poco a poco, prende vantaggio, fino a toccare, in svariate occasioni, il massimo vantaggio sul +12: l’Olimpia gioca con calma, seguendo i propri concetti ed il proprio piano gara, prende sempre più spazio all’interno del pitturato, si affida alle magie in cabina di regia da parte di Hall e Napier e stringe le maglie della propria difesa. La Virtus cala fisicamente dopo trentatré minuti di gara e, di conseguenza, cala nella propria metà campo, consegnando il primo atto della serie ai meneghini, che vincono sul punteggio di 92-82.

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Scariolo: "Diamo merito a Milano, hanno messo tiri difficili, costringendoci a uscire di più. Finchè abbiamo tenuto tutti in difesa..."

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