Nei giorni scorsi l’ad rossoblù Claudio Fenucci ha risposto alle domande della Procura Federale, confermando la trasparenza dell’operato del club sull’operazione che ha portato Orsolini al Bologna.
Come riportato dall’edizione odierna del Corriere di Bologna, le indagini della Guardia di Finanza di Torino si concentrano su una scrittura privata tra i due club, la quale avrebbe previsto il diritto di riacquisto da parte della Juventus per 26 milioni al 30 luglio 2020 o a 30 milioni un anno dopo, oltre al diritto di pareggiare eventuali offerte di altre squadre.
La procura ha chiesto conto al Bologna dell’esistenza di questa carta dal vago titolo “promemoria”, datata 20 giugno 2019, trovata durante le indagini torinesi. Su questa carta sono presenti due firme, una sembrerebbe del legale bianconero Gabasio, mentre l’altra non è riconoscibile. Per il Bologna gli unici ad avere potere di firma sono Fenucci e Saputo, tuttavia nessuno dei due ha firmato la carta, rendendola priva di valore civilistico.
Inoltre se Bologna e Juventus avessero voluto fissare una recompra, sarebbe servita anche la firma dello stesso Orsolini. Al momento quindi non risultano né notizie di reato, né indagati.
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