È intervenuto questo pomeriggio in conferenza stampa, Cesc Fabregas, allenatore del Como, in vista della partita contro il Bologna di questo sabato.
Il fischio d’inizio è previsto per le ore 15 allo stadio Giuseppe Sinigaglia, in quella che sarà la sfida che aprirà la quarta giornata di campionato.
Entrambe le squadre sono reduci da un periodo negativo, con ancora zero vittorie a referto.
I lariani, in particolare, hanno subito due sconfitte, contro Juventus e Udinese, mentre hanno pareggiato in Sardegna contro il Cagliari di Nicola.
Di seguito le parole del mister.
Più tempo per lavorare vuol dire crescere maggiormente. La scorsa settimana abbiamo disputato un’amichevole con cui mettere minuti nelle gambe, c’è stato tempo per riposarci ma abbiamo anche spinto tantissimo.
Baselli e Verdi sono entrambi recuperati. Barba non ci sarà, ha avuto un problema alla schiena prima della partita contro l’Udinese; sta lavorando a parte.
Dovremo fare una partita intelligente, restare insieme con le nostre idee. Italiano mi è sempre piaciuto, soprattutto amo il modo che ha di far giocare le sue squadre; ho tanto rispetto per lui. Affrontiamo una squadra che disputa la Champions League.
Ho un idea già da diversi giorni, non credo cambierà tanto rispetto all’ultima partita. Bisogna anche considerare che ad esempio Braunöder, Fadera e altri sono tornati tardi dalle Nazionali, vedremo domani come risponderanno.
Siamo ancora all’inizio del campionato, ovviamente non posso dire che non abbiamo questo bisogno perché andrei contro l’essenza del calcio; tutti vogliono vincere, ovviamente proveremo a battere il nostro avversario come tentiamo sempre. Non guardo quanti punti abbiamo in questo momento, è troppo presto, non mi faccio influenzare dalla situazione in classifica.
Emil (Audero) è pronto, è possibile che giochi: Pepe ha fatto bene fino ad adesso, ha dato tantissimo con la palla e ha aiutato la squadra a prendere fiducia. Emil deve crescere coi piedi ma non c’è alcuna pressione: è un grandissimo portiere che ha fatto una grande carriera, può iniziare tranquillamente. Ho fiducia in entrambi e si allenano benissimo e hanno un grande rapporto: è scelta mia chi gioca, ma siamo tutti pronti per cominciare o entrare, questo lo dimostra il campo.
Entrambi sono profili che mi piacciono, davvero. Faccio affidamento su entrambi, non ci sono gerarchie stabilite. Gioca chi dimostra e chi mi da più sensazioni positive al momento di scegliere la formazione. Indipendentemente dal profilo che scelgo, chiedo sempre le stesse cose al terzino.
Il rigorista dopo l’errore di Cutrone? Da quando sono arrivato, Verdi è sempre stato il rigorista. Per quanto mi riguarda, calcia chi se la sente; il rigore è una questione di personalità più che di tecnica. Come allenatore, ho avuto solo Del Bosque che sceglieva i rigoristi da prima, qui al Como calcerà chi se la sentirà.
Non sono d’accordo, calciamo tantissimo; semplicemente la palla non sta entrando. Arriverà un giorno che il pallone entrerà, produciamo troppo per non segnare. Aver fatto solo un gol finora è colpa di tutti. Abbiamo quattro attaccanti che hanno segnato per tutta la vita, non sono preoccupato.
Mi aspetto tanto da loro. Penso che siano perfetti per il nostro stile di gioco, sono molto giovani. Ci saranno partite dove faranno molto bene, alcune meno bene; è compito mio gestirli per farli rendere al meglio, entrambi. Perrone ci ha dato tantissimo finora, ha personalità da vendere. Nico è un po’ più indietro, ha ancora tanta strada da fare, ma è un talento purissimo.
Deve essere un giocatore importantissimo per questa squadra, per forza. Ha voglia e fame di essere protagonista. Nel Barcellona ha giocato ovunque, per amore del club della sua vita. Credo molto in lui, è pronto anche per partire dall’inizio. Può giocare insieme ad ogni centrocampista della nostra rosa, Sergi è un ragazzo intelligentissimo.
L’impressione è stata molto buona. Ha buona uscita di palla, fisicamente è forte e ha esperienza. Sono contento di lui, è un giocatore validissimo.
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