Orsolini+al+miele%3A+%26%238220%3BBologna+mia+seconda+casa.+Vi+racconto+i+miei+inizi.+Sulla+Juventus%26%238230%3B%26%238221%3B
bolognasportnewsit
/news/285277064710/orsolini-al-miele-bologna-mia-seconda-casa-vi-racconto-i-miei-inizi-sulla-juventus/amp/

Orsolini al miele: “Bologna mia seconda casa. Vi racconto i miei inizi. Sulla Juventus…”

Il Bologna è piena corsa per un posto in Champions League, per il secondo anno consecutivo. Questo è stato possibile anche grazie all’estro e le giocate di Riccardo Orsolini, sempre più imprescindibile per gli emiliani. Il numero 7 dei felsinei nella stagione in corso sta infrangendo qualsiasi record possibile, scrivendo in maniera indelebile il proprio nome nella storia del club.

Lo stesso Riccardo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Lega Serie A in cui ha parlato anche del suo legame con Bologna. Andiamo a riportare di seguito le sue parole.

Le parole di Riccardo Orsolini sulla città

Questa città appena sono arrivato mi ha dato la possibilità di crescere, di sbagliare soprattutto, che è una cosa importantissima ad un età giovane. Qui ho potuto trovare tutto ciò che mi serviva, tutto ciò di cui avevo bisogno. Sono veramente contento di stare qui da ormai otto anni. Penso che Bologna sia un po’ una mia seconda casa. Mi chiamano addirittura il figlio di Bologna. E’ una frase che mi riempe di orgoglio, anche se io non sono di Bologna. Per questo è una cosa ancora più grande

La sua storia e i primi tiri in porta

A tre anni mio papà mi ha portato al campetto dietro casa, a Rotella, il mio paese, per farmi fare un po’ di tiri in porta e da lì non ho più smesso. Qui sono Riccardo, quando indosso la maglia del Bologna io sono Orsolini, un’altra parte di me, un po’ il dottor Jekyll e mister Hyde. Quando vado in campo ci vuole Orsolini

Riccardo Orsolini bussa festeggiando la rete all’Empoli (ph. Image Sport)

Le parole di Orsolini sull’inizio del suo percorso

Io inizio il mio percorso per strada, nella piazza del mio paesino con i miei pochi coetanei, perché eravamo nemmeno una decina probabilmente. E giochiamo nella piazza del paese, ci sbucciamo le ginocchia. Beh… si inizia così. Lo sport fa sempre bene, lo sport è vità. Ho iniziato con il Castignano che è una piccola realtà affianco al mio paese. Poi a sette anni sono entrato nel settore giovanile dell’Ascoli, dove ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra. A 17 anni ho debuttato in Lega Pro. Ho bruciato le tappe e a 20 anni ero già in Serie A

Sulla chiamata della Juventus

Ero giovane quando mi ha chiamato la Juventus e nel 2017 ho giocato anche il mondiale under 20 in Corea vincendo la Scarpa d’Oro, come capocannoniere, precisiamo! Il giorno che sono arrivato alla Juve, poi non andò come previsto. Capii subito che in quel momento non potevo competere a quei livelli. Nella mia testa non pensavo di giocare, però mi sentivo forte. Quella era la Juve che fece la finale a Cardiff. Ho pensato che se la Serie A fosse così io non potevo giocarci, non potevo starci. E qui venne il Bologna…

Sulla gioia e l’euforia di questo sport

Su uno di questi terrazzini, sì… posso immaginare la gioia, l’euforia di un tifoso bolognese che esulta per la vittoria o per un gol della propria squadra. E’ bello ti fa capire la potenza che ha questo sport e come puo’ influenzare le vite delle persone. E’ incredibile…ci sono persone che mi dicono Ah finalmente vince il Bologna, mi svolti la settimana, vado a lavorare contento, felice. E’ incredibile come abbia questo potere curativo, no? Il calcio è bello per quello, perché nel bene e nel male smuove le masse

Su Bologna e i bolognesi

Bologna è bella per questo: ti aspetta, ti coccola, ti aiuta e poi ti fa crescere e quando è il momento giusto, te puoi ricambiare questo favore con prestazioni e far giore questi meravigliosi tifosi, che ormai ci accompagnano in  ogni stadio e in ogni momento della nostra vita. Ho un rapporto speciale con i bolognesi, con i tifosi del Bologna perché io sono cresciuto con loro si puo’ dire, sia umanamente che calcisticamente parlando. Poi io mi gaso quando ricevo tutto questo amore, tutto questo affetto. Io cerco di ripagare questa fiducia, cercando di regalare gioie ed emozioni agli altri. Vedo tanti bambini che a fine partita mi chiedono l’autografo. E penso che per me questa sia la gratificazione più bella

LEGGI ANCHE: Bologna-Napoli non si gioca solo in campo, asse caldo di mercato: occhi su di lui

 

 

 

Federico Russo

Nato a Roma nel 1997 e laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Da sempre affascinato dal mondo del calcio e dallo sport in generale. Anche per questo ho deciso di raccontarlo con lucidità e spirito critico. Vengo da anni nel settore giornalistico, avendo collaborato per testate online come Calciomercato.com, Pallone Gonfiato e per un breve periodo Alfredo Pedullà.com. Le esperienze accumulate mi hanno reso motivato e determinato nel raggiungere gli obiettivi

Recent Posts

Sorloth firma subito: diventa il bomber della Serie A

Sorloth vorrebbe tornare ad essere protagonista in una big della Serie A. Nelle ultime settimane…

29 minuti ago

Pedullà: “Il Milan ha strameritato, Bologna poco concreto. Sul rigore dico che…”

Bologna sconfitto a San Siro da un Milan molto chiuso e concreto. Italiano commette alcuni…

59 minuti ago

Milan-Bologna, è Fabbian il peggiore in campo: la lezione di Modric

Il Bologna esce sconfitto da San Siro e si arrende al Milan senza riuscire a…

1 ora ago

Bologna, quanti errori a San Siro: c’è un dato preoccupante

Il Bologna conclude la seconda trasferta del campionato con un'altra sconfitta. I rossoblù escono da…

2 ore ago

Rivoluzione Tudor, fuori un big: attacco nuovo per la Champions

La Juventus è al lavoro per scendere nuovamente in campo in Champions. Scelte già fatte…

3 ore ago

Scalvini firma con un’altra big: altra tegola per Juric

Scalvini è pronto a vivere una nuova avventura suggestiva con un'altra big. Ecco la nuova…

4 ore ago