Non è solo il campo a rendersi incandescente in vista playoffs, anche tra le file societarie si accenna ad un inizio di cambiamento che, secondo alcuni, era inevitabile. I problemi riscontrati da Gentilini fra i molti, sarebbe la presenza di persone destabilizzanti, e la poca voglia di portare migliorie ad alcuni aspetti fondamentali per un'azienda moderna come la parte internet e social. La necessità di togliersi sassolini dalle scarpe e nervosismi da parte della società, tracciano un filo rosso tra tutte le voci circolanti da dicembre a questa parte di divisione e diversità ideologica in qualsiasi ambito.

Non ci resta che attendere la risposta della proprietà e vedere le prossime mosse. Dei cambiamenti probabilmente sono inevitabili e necessari, ma prevedere degli scenari futuri in questa situazione non è fattibile.

Un estratto dell’intervista a TRC:

“Vorrei trovare 3 o 4 imprenditori per andare a fare una proposta all’attuale proprietario. Sono anche stanco di fare incontri, riunioni e cene e sentire dei continui ‘armatevi e partite’. E’ snervante, siamo a fine marzo, la stagione prossima va programmata già adesso e servirebbero delle idee. La nostra famiglia, io e mio padre, in tre anni metterà in Fortitudo poco più di un milione di euro, potremmo metterne altri ma da soli non ce la facciamo. Non posso sentire persone che aspettano che andiamo avanti noi per poi seguirci. Entro fine aprile vorrei sapere cosa fare, sento voci di fondi, di opzioni, e noi siamo pronti a farci da parte se arriva qualcuno di più importante, ma io voglio il bene della Fortitudo. E voglio andare al Palasport o in trasferta in modo sereno, con la mia famiglia a trasmettere limpidezza e sincerità. Io sono vicepresidente del Consorzio e non ho potere decisionale, ma quando sento che un ex presidente che dopo è stato a Firenze è andato a farsi fare della foto in via Giacosa, allora penso che non sia il caso di andare avanti. E sapere che certe persone vanno a vedere gli allenamenti. Serve discontinuità, altrimenti la gente non ci segue. E non sopporto che qualcuno, ora presente in società, vada in giro a screditare i giornalisti o la mia azienda. Noi siamo arrivati in settembre, non so cosa ci fosse prima, ma devo sottolineare il mio ringraziamento a Gianluca Muratori che ha messo tante risorse.

Abbiamo dei problemi con i social, o rifare il sito internet. Propongo delle persone ma nessuno mi ascolta. Io sono abituato ad essere decisionista, se c’è un problema questo deve essere risolto. Io sono vicepresidente del Consorzio, metto dei soldi, non sono uno che critica e basta ma propongo anche delle soluzioni. E non mi ascoltano mai.

Abbiamo già fatto incontri, ne faremo altri poi vedremo di trarre qualche conseguenza. Ci è stato chiesto di salire sulla macchina, ma serve una mano. Se nel giro di 4-5 settimane non salta fuori nulla continueremo solo a fare gli sponsor. Idee ne abbiamo, vorremmo che qualcosa si finalizzasse, ma è una storia sfibrante. Vediamo i risultati, la situazione della società, quello che è sotto gli occhi di tutti: non è un problema di soldi, ma una gestione che ci sfugge. E questo la Fortitudo non se lo merita.

Noi continuiamo a fare degli incontri, e a fare proposte che siano accettabili. Quelle che abbiamo ricevuto, per ora, non risolverebbero il problema. Non è accettabile andare avanti in una commistione tra il vecchio e il nuovo, e non si capisce come mai ci siano ancora problemi economici.” 

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