Al Dall’Ara, al termine del successo del suo Bologna sulla Salernitana (3-0 il risultato finale firmato dalle reti di Orsolini, Saelemaekers e Lykogiannis), è intervenuto Thiago Motta. Il tecnico rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
La perfezione non esiste. Dobbiamo cercare di fare sempre uno step di crescita in più e quella di oggi è stata una partita vinta e giocata bene, ma in alcune situazioni potevamo fare meglio. Nel secondo tempo dovevamo gestire meglio il risultato, arrivare nella metà campo avversaria e fare densità. Oggi questi aspetti non l’abbiamo fatti bene. Capisco l’entusiasmo dei giocatori, ma sono cose che si possono migliorare. Comunque sono felice per il risultato e per il pubblico che oggi può essere orgoglioso di questi ragazzi.
Meno due punti dalla Juventus e più sette dal sesto posto? Pensiamo solo a recuperare energie, riposare e già da domani preparare la partita con il Frosinone. Mi sento più felice a guardare noi come stiamo in questo momento piuttosto che fare calcoli o guardare cosa fanno le altre squadre.
Non faccio paragoni perché non penso possano aiutare Riccardo. È in un ottimo momento come i suoi compagni di squadra. È un ragazzo che può giocare in tanti ruoli. Da difensore centrale è sopra la media, detto questo lui può giocare in altri ruoli come ha fatto con l’Under 21. La Nazionale maggiore è un suo sogno e io non voglio condizionare il ct con le mie parole. Lui può giocare ovunque perché è duttile: ha forza fisica, è capace nell’uno vs uno, esce palla al piede con coraggio, ha piede in fase d’impostazione. Oggi insieme a Lucumì ha fatto una grande partita. Sono contento per lui perché si sta meritando tutto questo.
La cosa più importante è la continuità che ha. Non lo scopriamo di certo oggi, già nelle sue squadre passate e in Nazionale abbiamo avuto modo di conoscerlo. Non è facile e non è per tutti avere questa condizione. Lui riesce a mantenere questo livello per tanto tempo, senza infortunarsi e senza mai risparmiarsi, nemmeno in allenamento. Siamo contenti di averlo. È un ragazzo che riesce a far giocare bene gli altri, a coordinare il gioco: magari da fuori si nota meno ma è fondamentale.
È una grande soddisfazione personale. Anche io come allenatore sono migliorato e cresciuto grazie a dei ragazzi che lavorano in questo modo con voglia ed entusiasmo. Ho già piacere a fare questo lavoro ma allenare loro mi facilita tutto. Al di là del gioco, loro hanno capito come interpretiamo questo sport e i suoi valori.
Oggi allo stadio c’era mia figlia maggiore Sofia. Il bacio che ho mandato a fine partita era per lei. Ho approfittato anche io di questo momento positivo del Bologna. Stasera trascorrerò del tempo in sua compagnia, sceglierà lei cosa fare. Penso spesso al lavoro ma non sono un tipo noioso, riesco a ritagliarmi del tempo per amici e famiglia e godermi Bologna. Sto bene qui.
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