Al Dall’Ara, al termine della debacle della sua Salernitana dinanzi il Bologna di Thiago Motta (3-0 il risultato finale firmato dalle reti di Orsolini, Saelemaekers e Lykogiannis), è intervenuto Stefano Colantuono. Il tecnico granata, al suo debutto ufficiale dopo il ritorno su una panchina di Serie A, ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
Ci aspettavamo il palleggio del Bologna. Volevamo difendere belli compatti e poi dare profondità. La grande giocata di Orsolini ci ha un po’ scombussolati. Il secondo gol è stata una fotocopia. Chi fa queste giocate ha qualità nel dna. Il terzo gol, invece, non andava preso. Sicuramente la partita non sarebbe cambiata ma il 3-0 è pesante. Il Bologna è una squadra in salute che sta bene nella testa e nel gioco. È uno degli avversari più scomodi da affrontare. Di cosa parliamo? Sono a due punti dalla Juventus, hanno valori diversi dai nostri.
Ho scelto Pellegrino perché Orsolini è un giocatore molto offensivo e volevo limitarlo con un giocatore più difensivo. Sono ripartito da due linee da quattro perché è un sistema che i giocatori conoscono bene. Volevo rendermi pericoloso con Tchaouna sull’esterno. Dal punto di vista tattico la squadra non mi è dispiaciuta, poi certo arrivano due gol così e ti tagliano le gambe.
Dobbiamo onorare le persone che sono venute qui oggi. Record negativi di punti? Mi importa solo rispettare l’ambiente e la società e con chi vedrò che non sarà centrato su questo punto di vista mi comporterò di conseguenza prendendo le decisioni opportune. La partita oggi non mi è dispiaciuta. Mancavano alcune persone. Avrei preferito far entrare un attaccante in più ma Manolas, Pierozzi, Basic e Pellegrino sono stati cambi forzati. Non conosco altre medicine, solo il lavoro. Non possiamo guardare la classifica altrimenti ci viene il mal di testa. Ora ogni partita da qui alla fine diventa la partita dell’anno perché vorremmo chiudere in maniera dignitosa. Il calcio è strano, si sa. Non c’è ancora la matematica che ci condanna, quindi se c’è anche uno 0,001 di possibilità di salvarci vogliamo provarci. In primis però voglio vedere il rispetto per i tifosi che fanno chilometri per seguirci e per la società che ci paga lo stipendio.
Ho preferito farlo giocare lì perché per me è un simil Orsolini: un esterno d’attacco che gioca a piede invertito. Non escludo che nelle prossime partite non si possa giocare con due esterni prettamente offensivi. È una questione di equilibri
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