Stamattina l'assessore allo sport Matteo Lepore ha parlato ai microfoni di Radio Nettuno Bologna Uno. Ecco le sue considerazioni sul tema del restyling del Dall'Ara: "Confermo che abbiamo dichiarato l'interesse pubblico della proposta avanzata dal Bologna alla città. La giunta afferma quindi che si tratta di un progetto giusto per riqualificare questo patrimonio culturale e storico così importante. Siamo interessati anche alla modalità con cui si porterà avanti, sono stati immaginati un piano economico e finanziario di sostegno all'operazione e il Comune ha deciso di intervenire con una quota importante. Si tratta di un investimento inedito a maggior ragione in un momento di crisi non solo economica ma anche di speranze. Oggi gli italiani e i bolognesi non guardano al futuro con grandi aspettative ma questo investimento da quasi 100 milioni tra pubblico e privato significa credere nella ripartenza e nella possibilità di creare lavoro e opportunità. L'intervento riguarderà anche l'area dell'Antistadio e ci aiuterà a gestire meglio tutto quel quadrante della città, una zona con problemi cronici di parcheggi e mobilità. Gli ultimi passaggi compiuti insieme al Bologna riguardano proprio queste tematiche perchè immaginiamo questo progetto come un'occasione per rivedere l'organizzazione del matchday con l'utilizzo prevalente della mobilità pubblica come in tutti gli stadi moderni. Inoltre desideriamo avere un contenitore sociale e culturale aperto alla città per tutta la settimana. Ne parleremo con i cittadini dal prossimo anno: discuteremo di quale uso fare di spazi bellissimi come la Torre di Maratona. Immaginiamo attività commerciali ma anche turistico-culturali visto che siamo ai piedi di San Luca, nel cuore di alcuni importanti cammini e adiacenti ai portici che abbiamo candidato come patrimonio Unesco. Per le società sportive che operano nell'area abbiamo inoltre chiesto un'alternativa sia per la fase del cantiere che per il futuro. L'obiettivo è partire con i lavori nel 2022 e il Bologna ha dichiarato l'intenzione di completare l'opera in due anni. Dipenderà anche dall'alternativa che il club troverà per giocare nella fase dei cantieri: ci sono varie ipotesi sia in città che fuori. Ovviamente gli investimenti in città fanno piacere ma il Bologna dovrà trovare la quadratura economica insieme ai suoi partner per questo nuovo investimento che non dovrà essere una cattedrale nel deserto".

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