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Sabato di emozioni per i Corazza in Sassuolo-Bologna

Sabato non è solo il giorno di Sassuolo-Bologna, ma anche il giorno della sfida interna nella famiglia Corazza. Al Mapei Stadium infatti si affronteranno il papà Daniele, ex responsabili del settore giovanile rossoblù, e oggi responsabile dell’attività di base neroverde, ed il figlio Tommaso, che in questo inizio di stagione si sta ritagliando spazio nella sua Bologna. Ecco le parole di Daniele Corazza al Corriere dello Sport in vista di questo match. 

Giorni difficili

Sono stati giorni difficili e bellissimi. Nei vent’anni in cui sono stato a Bologna ho dato tutto quello che potevo. So di aver lasciato un settore giovanile tra i migliori d’Italia. Quando ho assunto la direzione non era così. Gli investimenti sono arrivati dopo”.

Sull’addio

C’era la volontà di cambiare, e credo sia giusto farlo se uno lo vuole. Non ho rimpianti. Ho fatto il massimo. Al di là dei successi, ho lasciato tanti giocatori di prospettiva”.

Il momento di Tommaso

Praticamente mi seguiva sempre, veniva alla scuola calcio, al campo. Andammo a fare una torunée in Olanda, me lo portai dietro. Ma per lui non ho fatto niente di più rispetto agli altri”.

I sentimenti da padre

All’inizio abbiamo pensato di vivere un sogno. La consapevolezza la sentivamo nella passeggiata incredibile: quella dal Dall’Ara a casa nostra, abitiamo a ottocento metri da lì. E’ una delle passeggiate più belle della mia vita. Ma non sai quanto può durare. Però il tempo passa, e adesso il sogno diventa realtà. Tommaso deve guadagnarsela tutti i giorni”.

Il Bologna ha trovato la sua bandiera?

Sicuramente ha trovato una famiglia che ha dato tutto per il club. Ma lui, se vuole diventare una bandiera, se lo deve meritare”.

Tommaso Corazza (ph. Bologna Fc)

Cosa sta dando Thiago Motta a Tommaso

So che Thiago, e tutto il suo staff, sono persone fantastiche. Gli stanno dando tanto”.

Il saluto con Saputo

Ci siamo salutati allo stadio. L’ho visto dopo Bologna-Milan. Con Fenucci e Di Vaio ci siamo visti anche poco tempo fa. Li devo solo ringraziare per gli anni bellissimi”.

Cosa ha portato via dall’ufficio di Casteldebole

Non sono riuscito a portare via tutto. Ma le maglie di quelli che hanno esordito in Serie A sì. E poi tanti bei ricordi”.

LEGGI ANCHE: De Silvestri: “Il Bologna di oggi nasce dal fattore umano”

Jacopo Baratto

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