Il difensore rossoblu Sam Beukema ha raccontato di sé in esclusiva a Cronache di Spogliatoio affrontando temi tra passato e presente, nonché raccontando temi legati al profilo personale, dentro e fuori dal campo, tra cui le sue passioni e il rapporto con i compagni. Un’ottima occasione per conoscere più a fondo uno dei giocatori più preziosi della stagione in corso.
Riportiamo di seguito le sue parole.
Si parte dal passato, con un accenno all’ex allenatore del Bologna Thiago Motta, che definisce come un innovatore:
“All’inizio era strano per me: mi chiedeva di andare a centrocampo, e io pensavo ‘ma sono un difensore centrale!’. Poi ho capito il suo modo di giocare e ho imparato a guardare dietro le spalle, migliorando come giocatore in generale. Con compagni come Lucumí e Calafiori ho capito quanto unico fosse il suo approccio.”
In particolare, sottolinea il ricordo della partita contro il Torino:
“Abbiamo preparato un’azione in allenamento che poi ha funzionato in partita: Calafiori ha dribblato dentro, mi ha passato la palla a centrocampo, l’ho data a Fabbian ed è stato gol. Vedere la soddisfazione del mister e dello staff è stato speciale.”
Si passa poi all’arrivo di mister Vincenzo Italiano e il bisogno di interpretare in modo diverso il proprio ruolo. Ecco le sue parole:
“Anche con Italiano difendiamo a uomo in certe situazioni, ma c’è una linea difensiva più alta. Sono differenze nei dettagli, ma la filosofia non è cambiata tanto. All’inizio gli ho chiesto cosa avremmo fatto questa stagione, facciamo come l’anno scorso o ci saranno differenze?
Ci ha spiegato il modo di giocare, non è cambiato tanto. Adesso secondo me stiamo facendo bene, molto meglio dell’inizio.”
A casa del difensore è presente il libro “Io, Ibra”, sul quale comunica:
“Non considero Ibrahimović il mio idolo, ma è un uomo unico. Mi piace leggere i libri degli uomini forti nel mondo, non solo nel calcio, ma anche in altri sport.”
Con la conquista della Champions League, il Bologna è tenuto ad affrontare un numero maggiore di sfide durante la stagione; su questo tema comunica:
“Già all’AZ giocavo ogni tre giorni in Conference League. Mi piace: giocando tanto puoi migliorare come calciatore.”
Come non menzionare Arne Slot, allenatore che lo aveva già cercato ai tempi del Feyenoord: ecco cosa si sono detti al termine del match contro il Liverpool.
“Mi mandò un messaggio chiedendomi se volessi incontrarlo. Il Feyenoord era la mia squadra del cuore e sapevo lui sarebbe diventato il nuovo allenatore. Ci siamo incontrati ed ha cercato di convincermi ad andare. Dopo la conversazione ho pensato: sì voglio andare però non era la mia testa a parlare ma il mio cuore essendo la mia squadra preferita. Le sue squadre vanno forte con intensità e pressing alto, vuole giocare sempre. Una volta mi ha mostrato sul suo laptop una mia giocata, ero ai Go Ahead Eagles, avevo preso palla a centrocampo, però era nel caos e non sapevo cosa fare, lui mi ha detto tu sei bravo quando sei dietro, però quando sei nelle situazioni dove ci sono tanti giocatori non sei così tranquillo: ho detto sì infatti non ci avevo mai pensato. Un allenatore fortissimo, secondo me uno dei più forti dell’Olanda e anche in Europa. Dopo la partita contro il Liverpool mi ha fatto i complimenti per la partita, a me e alla squadra perché avevamo giocato bene, anche se abbiamo perso. Mi ha detto “Che bello che siamo qua in Champions League!”
Il difensore racconta la sua passione per Fifa e non solo!
“Quattro/cinque anni fa sono finito numero undici al mondo nella weekend league a Fifa 19. Mi piace il gaming ma ora non ho tanto tempo come prima, però secondo me sono ancora bravo. Mi piacerebbe aprire un canale di streaming, non so solo Fifa anche Call of Duty e Fortnite. Gioco spesso con Ndoye. Primo ospite in live streaming? Zirkzee.”
In seguito, spende qualche parola per descrivere il suo rapporto con i compagni di squadra:
“Calafiori lo sento spesso, sta facendo bene all’Arsenal. Qualche settimana fa è venuto a vederci in casa. Conosco molto bene Tijjani Reijnders del Milan, giocavo con lui all’AZ ma anche al Twente quando ero piccolo. Ero sempre con lui sul pullman, io ero sempre davanti a lui e mi dava dei colpi all’orecchio e rimaneva con il sorriso. Però è uno tranquillo. Vado spesso a fare shopping con Ndoye e Ferguson.”
“È stata una sorpresa. Scopriamo chi è titolare quando entriamo in spogliatoio, ho visto il mio nome, piccolo, Sam, e c’era qualcosa sopra. Pensavo fosse Vice Capitano, ma c’era la C di capitano ed eravamo tutti un po’ sorpresi. È stato un momento emozionante, soprattutto quando siamo entrati in campo e durante la gara con l’Aston Villa, dopo l’alluvione qui a Bologna ed il momento delicato per la città. Era la partita dopo ed io ero il Capitano, quindi è stato tutto un insieme di emozioni.”
Al termine del video, Beukema giudica lo stile di alcuni giocatori al di fuori del campo; su Haaland scherza: “Non è il mio stile, gli darei un 5. Ma spero di affrontarlo in campo: è uno dei più forti al mondo e sarebbe una sfida incredibile.”
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