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Giaccherini, la rivelazione sul Bologna: “Era chiaro 10 anni fa”

Il Bologna di Vincenzo Italiano sta ormai incantando e deliziando sia i tifosi che gli addetti ai lavori. La semifinale di Coppa Italia appena raggiunta, mette in risalto un lavoro eccezionali di staff, squadra, societĂ  e allenatore, che stanno rifacendo sognare una piazza intera.

I complimenti per questo lavoro cominciano e continuano ad arrivare. Tra questi possiamo annoverare Emanuele Giaccherini, ex giocatore tra le altre anche del Bologna e ora commentatore a Dazn. Quest’ultimo ha rilasciato un’intervista a Repubblica esaltando la squadra rossoblù e il lavoro svolto. Andiamo di seguito a riportare quanto dichiarato.

Le parole di Giaccherini alla domanda se il Bologna è diventato una big

Sì, infatti si sta confermando sui livelli dell’anno scorso, ha consolidato quel tipo di mentalità, è cresciuto via via in identità nelle partite europee e ora che sta bene fisicamente vediamo il suo vero valore. Ha perso i giocatori chiave della cavalcata Champions, Zirkzee e Calafiori ma anche Ferguson per il lungo infortunio; ha scelto Italiano che ha saputo reinventare modulo e modo di giocare, ha preso calciatori che son subito entrati nei meccanismi. E ora è una macchina da guerra che funziona alla grande

Sull’aspetto decisivo di questa ascesa

Prima di tutto la società, un club solido che dà serenità e pianifica in maniera perfetta. Il progetto del club è la base del successo, con la scelta perfetta di prendere Italiano, un allenatore che ha accettato una responsabilità pesante con tutto da perdere, e quel top player di Sartori che ancora una volta ha trovato giocatori di livello, vedi Dominguez che per me è straordinario. Poi c’è questa piazza che è fatta così, con questi tifosi che han sempre sostenuto la squadra anche nei momenti di rodaggio, creando un’alchimia che aiuta a portare i risultati

Vincenzo Italiano (ph. Image Sport)

Su Castro e quel paragone con Lautaro Martinez

Castro mi piace tantissimo, l’ho seguito già l’anno scorso e quando entrava lo vedevi che era forte e pronto. Tanto che questo ha permesso  al club di lasciar andare via Zirkzee. Ha personalità, deve solo imparare a concretizzare ancora meglio mole di gioco e occasioni perché puo’ andare serenamente in doppia cifra. Per riuscirci ha bisogno di giocare tanto e deve fare almeno un altro anno a Bologna

Le parole di Giaccherini sul poter diventare una squadra in cui i giocatori vogliono restare e non mettersi solo in mostra per le big

Ora il Bologna non solo è già una squadra in cui i giocatori forti vogliono rimanere, ma anche una in cui i giocatori forti e già affermati vogliono andare.

Sull’intuire già diverse cose dieci anni fa

Si capiva che c’era un progetto che alla lunga avrebbe pagato, Saputo aveva dimostrato subito di tenere al Bologna e di volerci investire. Anche la sua presenza si percepiva nonostante la distanza. Il mio anno fu il primo in cui serviva mettere delle basi, si arrivava dalla B, era fondamentale intanto salvarsi per iniziare ad aprire un ciclo

La risposta del commentatore Dazn alla domanda “Sono serviti dieci 10 anni, tanti o pochi?”

Allora obiettivi e mentalità erano diversi, la rosa era attrezzata per altri traguardi. E’ un processo, consolidarsi con una società sana fa alzare pian piano il livello, costruendo qualcosa di importante attorno alla squadra. E’ servito un po’ di tempo ma ora Bologna non è più una sorpresa ma una realtà del campionato, e lotterà ancora per la Champions

Sull’empatia di Italiano con gruppo e tifosi e le differenze su questo aspetto con Motta

Non credo Thiago fosse poco empatico, coi risultati raggiunti, che son poi l’obiettivo del tifoso, aveva ottenuto molto apprezzamento. Ogni allenatore ha il suo carattere, Italiano col suo sa entrare nel cuore della gente, la cosa più difficile era entrare in quello del gruppo squadra, portare avanti il progetto e ritrovare quelle motivazioni. E lo ha fatto alla grande

Santiago Castro festeggia con i tifosi la rete all’Atalanta (ph. Image Sport)

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Federico Russo

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