La stagione della Fortitudo è finita: ora si deve scegliere se fare caccia alle streghe, oppure provare a guardare obiettivamente i problemi emersi ai playoff.

Stagione altalenante

Le Effe, infatti, dopo la finale nella post-season contro Trapani dello scorso anno, aveva la grande ambizione di risalire in A, ma le cose non sono andate come ci si aspettava. Tra cambi di allenatori e tanti infortuni il clima non è stato sereno, quindi sarebbe riduttivo prendersela solo con chi è sceso sul parquet: i problemi sono tanti.

Un roster corto

Complice l'infortunio di Vencato, la serie con Cantù è stata impari: Caja ha potuto ruotare solo 8 giocatori, mentre Brienza ne ha usati 2 in più. Complici anche i ritmi dei playoff e l'alta età media della Effe (31,5 c.ca), patron Tedeschi avrà il compito di allungare il roster e di svecchiarlo. Da segnalare, però, che due dei migliori performer nella serie vs Cantù, sono proprio i due più anziani: il “Cuso” e Aradori.

Se non segna Ara, non segna nessuno

Finché qualcuno ha la mano calda, va bene, ma l'esempio perfetto dell'eccessivo affidamento ai singoli in casa Fortitudo è Gara 1: Aradori ne infila 19 nel primo tempo (su 38 di squadra), poi Cantù si sistema e nel secondo tempo gliene concede soltanto 4 , col risultato che la Effe crolla offensivamente. Caja ha dato un'impronta difensiva fondamentale per provare a guarire la stagione, ma in attacco è mancata la capacità tattica di costruire un buon tiro: il problema non sono solo le percentuali.

Pietro Aradori
Pietro Aradori contro Rieti (ph. Valentino Orsini)

Brienza ha dimostrato, invece, di saper trovare alternative nuove e soluzioni diverse in ogni gara, sempre con nuovi interpreti oltre i soliti Basile e McGee: vedi Riismaa, Baldi Rossi o Valentini.

Il fattore campo

La Fortitudo nelle due gare tra le mura di casa ha segnato una media di 75,5 punti, in trasferta 10 in meno; Cantù più di 80 di media al PalaDesio e 68 al PalaDozza. Dunque, due squadre che hanno bisogno di essere incitate dal loro pubblico: in questo caso, l'ha spuntata Cantù che ha giocato tre partite su cinque in casa.

La discontinuità degli americani

Il capro espiatorio sarà sicuramente Kenny Gabriel: amato e odiato dai tifosi; capace di alternare partite dominanti come vs Pesaro, a match in cui non fa altro che forzare tiri bloccando il giro palla in attacco. Dopo l'entusiasmo dell'estate scorsa per il suo arrivo, dovrebbe essere finita qui la sua avventura in biancoblù, così come quella di Deshawn Freeman: i due hanno concluso male sia rispetto alle prestazioni, sia rispetto all'atteggiamento poco motivato tenuto in campo.

Da chi si riparte

La Fortitudo dunque ripartirà da Stefano Tedeschi e Attilio Caja. Inoltre, Il Resto del Carlino parla di un possibile cambio di assetto sul fronte stranieri, passando a un lungo e un esterno, anziché due lunghi come negli ultimi 2 anni.

LEGGI ANCHE: Playoff A2, Gara 5: monologo Cantù. "Effinita" per la Fortitudo, la cronaca della partita

Bologna, Orsolini da record: candidato al premio MVP della Serie A
Beukema sul futuro di Italiano: "Penso che rimarrà da noi"

💬 Commenti