La Fortitudo non si scorda mai, anche nel caso di Luca Campogrande, classe 1996 che il biancoblù lo ha vestito per due anni dal 2015 al 2017. Ora la guardia/ala è tornata a casa, a Roma, in una Virtus che domenica affronterà  proprio la Fortitudo nella prima giornata di campionato, dopo una Supercoppa non facilissima per i capitolini: “Aver iniziato la preparazione per ultimi ci costringe a lavorare ancora di più ed essere ancora più uniti come squadra, perché è la cosa più importante per amalgamare il gruppo e partire bene. Su questo ho sensazioni positive. Questa settimana abbiamo fatto i primi allenamenti insieme, abbiamo voglia di recuperare il prima possibile”. 

Non un banco di prova semplice alla prima giornata, contro la Fortitudo di coach Meo Sacchetti: “Una squadra compatta, ben allenata; tanti campioni, uno su tutti nel reparto stranieri Adrian Banks. Poi italiani di esperienza come Aradori e Mancinelli, giocatori che conosco. Giocano una pallacanestro veloce e su questo Banks, con cui l’anno scorso ho giocato, è perfetto perché oltre ad essere un leader pazzesco, è un giocatore capace di creare gioco in qualsiasi situazione”. 

Luca Campogrande è in dubbio per la partita di domenica, complice un infortunio alla caviglia subito due settimane fa in Supercoppa ma in ogni caso sarà presente davanti a quella che è stata anche la sua F: “Il ricordo più bello è sicuramente il derby vinto da titolare nel 2017, fu un’emozione incredibile; il Paladozza era veramente pieno, sappiamo tutti quale sono le sensazioni e le emozioni di un derby a Bologna. Quella giornata è stata davvero particolare per me”. 

Derby da titolare e stagione da protagonista a Bologna, poi un anno a Montegranaro prima di approdare nella massima serie, prima con Avellino poi con Brindisi: “Non ho nessun rimpianto della mia esperienza in biancoblù, anche perché sono stati i miei primi anni lontani da Roma e ho conosciuto persone a cui ancora oggi sono legato in ambito cestistico e non, amici che mi continuano a scrivere e che continuo a sentire, sia tifosi che altre persone di Bologna. Questo è bellissimo, perché poi quando torni in città hai il piacere di risalutare tutti”.

Roma-Fortitudo, dunque, due squadre con ambizioni diverse, soprattutto dopo la difficile estate della squadra della capitale: “Mi aspetto un campionato molto competitivo, ci sono squadre che ad oggi sono veramente di un livello superiore anche rispetto alla passata stagione. Milano sembra veramente una squadra compatta, difficilissima da battere. Sarà un campionato impegnativo: noi dovremo creare la nostra identità e scendere in campo con le nostre armi, allenamento dopo allenamento. Cercheremo di dare il massimo, migliorandoci tutti giorno dopo giorno. Abbiamo l’esigenza di fare bene per ripagare la società per quello che ha fatto, i tifosi per il sostegno e anche per il coach. Lavorare ogni giorno con umiltà, questo è il modo per dare il proprio contributo alla squadra”.

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