Claudio Pilutti, ex Fortitudo Bologna, con la quale vinse lo scudetto nel 2000, ha parlato della situazione della Effe in un'intervista al quotidiano la Repubblica. Di seguito alcune sue dichiarazioni.

Sulla situazione di incertezza intorno alla Fortitudo: "Tante voci e non si sa quali siano affidabili, capita sempre, ma quest’anno preoccupano di più. Sono triste e amareggiato, da mesi non ci sono comunicazioni ufficiali, solo voci e non si sa chi le metta in giro. Finché nessuno ufficialmente chiarisce le cose non si sa a cosa credere e cosa accadrà". 

Sui nomi di Myers e Mancinelli per i vertici del club: "Anche qui, per ora voci. Di Mancio lo si dice da anni che finisce la carriera e poi va a fare il dirigente, ma ancora non è successo. Prendere in società personaggi storici della Effe forse lo si sarebbe già dovuto fare prima, dovesse accadere sarebbe un bene. Io non potrei dire di sì a queste condizioni, senza certezze, però non so a Carlton cosa possano aver proposto. Non è uno che può accettare un ruolo così senza sapere dove si va a parare, se ci stesse davvero pensando vorrebbe dire che ha avuto garanzie". 

Sulla necessità di riconquistare il pubblico: "Senza quello non c’è Fortitudo, ma per farlo servono idee chiare. È stata emblematica la rivolta della Fossa all’ultima giornata, non era quasi mai successo prima, una scelta dovuta a un anno disastroso e ai silenzi. A riconquistare il tifo  fai in fretta se crei qualcosa di importante, e non intendo allestire una corazzata da promozione ma mostrare di stare costruendo qualcosa, il che è venuto meno in questi anni. Dopo la squadra dei Candi, Campogrande e Montano  è stato un continuo comprare e cambiare giocatori e ciò ha dato fastidio a tanti. Gli acquisti si possono sbagliare, ma è la filosofia di fondo da cambiare: per far innamorare la gente qui serve un progetto e continuità, prima dei risultati. Quest’anno la Fossa ha contestato e nella gara decisiva non c’era il palazzo pieno perché era triste vedere in campo facce e atteggiamenti non da Effe. Si è perso tanto nella storia, ma bisogna farlo a testa alta". 

Su alcuni giocatori da salvare della scorsa stagione: "Fantinelli merita la conferma, nelle poche partite fatte dava un altro atteggiamento in campo. La meriterebbe pure Groselle, anche se l’ho spesso criticato. Ha tanti limiti tecnici ma s’è sempre sbattuto, anche quando aveva la valigia in mano. Con otto giocatori come lui, saresti stato applaudito anche retrocedendo". 

Su Procida: "Speravo giocasse molto di più, concedendogli il lusso di sbagliare. Ma non credo a fine estate verrà scelto per restare in Nba, per quel che ha mostrato in due anni di A non è ancora pronto. Ma fa bene a giocarsi la sua chance".

 

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