Luca Marchegiani, ex portiere e ora commentatore televisivo, ha parlato dei rossoblù, di Thiago Motta e del caso Arnautovic, in un'intervista al Corriere di Bologna.

Ecco le sue parole: 

Sulla prestazione contro la Lazio: “I rossoblù sono andati molto bene, la squadra è in un ottimo momento, gioca un calcio piacevole e quando riesce a sviluppare il suo gioco può battere chiunque, come aveva già dimostrato contro l’Inter. Per alcuni tratti ha giocato meglio dei biancocelesti: mi pare una squadra che stia entrando nell’ordine delle idee del suo allenatore”.

Sui meriti di Thiago Motta: “Un’organizzazione in cui ha fatto prendere fiducia a tutti e un possesso palla a volte estremizzato. Infatti nel finale contro la Lazio si è visto che non è la stessa cosa avere in campo Schouten o Medel: quando Motta ha cambiato il centrocampo, il Bologna non ha più giocato bene”.

Sul caso Arnautovic: “Da fuori è dif­ficile esprimere un parere. Per criteri generali, spesso agli allenatori serve far vedere alla squadra che risultati e gioco arrivano anche senza un insostituibile: un messaggio funzionale a chi è individualista, anche come atteggiamento. Ma non mi pare sia il caso di Arnautovic: mi ha sempre dato l’impressione opposta, di uno che si spende per la squadra. Alla fine credo che in qualche modo Motta dovrà rimetterlo dentro, visto che nelle ultime due gare il Bologna non ha segnato. Può darsi che questo periodo serva ad Arnautovic per rientrare in certi meccanismi che ora privilegiano Barrow o Zirkzee, ma le caratteristiche realizzative di Arnautovic nel Bologna non le ha nessuno. Prima o poi andrà riutilizzato”.

Sulla carriera di Thiago Motta: “È giovane e bravo, sta facendo l’esperienza che tutti gli allenatori devono fare: siamo abituati a giudicare i tecnici, anche giovani, come se ogni anno fosse l’ultimo della loro carriera. Tutti quelli che lo seguivano nelle giovanili del Psg mi dicono che ha grandissime idde, poi vanno trasmesse ai giocatori: sta facendo questo percorso, maturando anche nella gestione di alcune situazioni”.

Sulla lotta per il settimo posto: È un campionato particolarissimo, con alcune squadre sub judice: Torino, Fiorentina e Monza se la giocheranno con il Bologna. Si è creata subito troppa distanza con quelle dietro: lì, nella terra di mezzo, ci sono alcuni club che sanno di non aver problemi di salvezza e vedono le coppe troppo lontane. Tante squadre sono a un bivio tra continuare a vivere questa stagione per crescere e migliorare, come sta facendo il Bologna, e giocare qualche gara meno concentrata, viste le poche preoccupazioni. È una situazione fluida. Per il Bologna penso possa essere l’anno per provarci davvero, anche se alcune competitor hanno qualcosa in più per organico e per trascorsi, come la Fiorentina. Ma poi i punti e i gol bisogna farli sul campo».

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