Piove e non è Empoli; già questa è di per sé una notizia. Bum bum Dan Ndoye. San Lukasz: proprio oggi che era uscito il sole, come tra i portici in un temporale; il portierone polacco è una sicurezza ed è protettivo come le arcate di un portico bolognese, stampa due paratone che permetteranno al BFC di portare a casa l’intera posta.
Un San Valentino passato in maniera diversa, l’amante è una attempata Signora di quasi 116 anni, “de gustibus non disputandum est”, quindi milf e cougar spostatevi proprio. E la nostra amante centosedicenne decide di mostrarsi con il vestito migliore, tirata a lucido, mostra qualche “crepa”, ma è davvero bellissima in una serata da tregenda che ha più dello stoico che del romantico.
Dicevamo piove e lo fa stramaledettamente bene, fa freddo e i Borghetti non li vendono più, dramma alleviato dalla birretta. Ci pensano i regaz a scaldarci; avvio fulminante, il Bologna macina gioco, i granata rintuzzano come possono, Dominguez e Ndoye sui lati sembrano imprendibili, Castro pare indemoniato e fa a sportellate con tutti.
Centrocampo a tre con due mezze ali e il regista. Benissimo Nicòla Moro, detta i tempi egregiamente. Sua Eccellenza si prende il centrodestra, Pobega il centrosinistra e le percussioni in area di entrambi fanno venire più di un mal di testa a Vanoli e difesa granata.
Proprio dal recupero palla dei centrocampisti nasce il vantaggio del Bologna, la rete di Dan è esattamente quello che ci si aspetta da lui come movenze e conclusione. Siamo al minuto 21 e tutto volge al meglio. Verso il 35’ uno spirito maligno fuoriuscito dalle tenebre si impadronisce del corpo di John Lucumi che in nove minuti concatena una serie di corbellerie da “mai dire gol”.
Ho il frame mentale di un’azione, dalla quale partirà uno dei cinquemila contropiedi del Torino, dove il Colombiano staziona fuori posizione al limite dell’area di rigore avversaria…boh. Alla fine, dopo averci provato, con tragicomici errori, almeno quattro volte, il Torino pareggia con Vlasic. Finisce la prima parte, e non come meriteremmo, cioè in vantaggio.
Cambio Lucumi-Casale. Danno in apertura del secondo tempo: Elmas, che non è solo un aeroporto, confeziona un gol da fenomeno vero con tunnel a Beukema e scavetto su Skorupski in uscita, sembra Bologna-Hellas. I regaz dovrebbero accusare il colpo, dovrebbero…C’è la consapevolezza che siamo veramente forti, la curva spinge, il resto dello stadio segue a ruota ed è Bologna show.
Si susseguono azioni e occasioni da gol, arriva il pari su rigore. Ne era stato fischiato uno nel primo tempo ma con noi il VAR funziona benissimo, stavolta giustamente. Siamo alle battute finali, si annusa aria di pari e in una serata del genere sarebbe un peccato mortale. Ci pensa il Toto Castro che divelle* in contrasto Maripan e tira sul primo palo, doppia deviazione e Biraghi manda nella propria porta, asciugando all’unisono tutti i presenti.
Due pensieri personalissimi: bellissimo l’abbraccio Squadra-Stadio incorniciato nelle perle di Cremonini e Dalla, siamo un unicum nel panorama italiano.
Rispetto per i granata presenti, noi abbiamo provato più volte quella situazione e sappiamo cosa vuol dire stare lì e “metterci la faccia e la voce sotto ettolitri di pioggia”.
*Nota di chi scrive: “Divelle” è una finezza by Steve da Londra.
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