La crescita del Bologna negli ultimi due anni è evidente e sotto gli occhi di tutti, è anche normale quindi che più società siano rimaste stregate dai giocatori cardine dei rossoblù. Tra questi bisogna annoverare sicuramente Dan Ndoye, da tempo nel mirino del Napoli di Antonio Conte, neo campione d'Italia.

Al di là di quella che è la trattativa tra club, spostiamoci sul lato meramente sportivo andando a considerare quali siano le motivazioni tecnico-tattiche ad aver spinto il tecnico salentino a volere Ndoye all'ombra del Vesuvio.

Ndoye-Napoli: perchè Conte lo vuole a tutti i costi

Il giocatore che probabilmente ha cambiato maggiormente passo con Italiano è proprio l'esterno svizzero classe 2000, legato ai felsinei da un contratto fino al 2027. Una crescita evidente mostrata anche nei movimenti senza palla e nell'attacco alla porta. I 9 gol realizzati e 4 assist forniti sono lì a testimoniarlo. Il tutto abbinato ad un lavoro in fase difensiva eccellente. Dan è ormai è un giocatore completo, anche per questo Conte lo considera il rinforzo ideale per il suo reparto offensivo, valutandolo perfetto per il suo calcio verticale.

Vincenzo Italiano lo ha plasmato, rendendondolo un calciatore completo e a suo modo unico. Gli esterni offensivi, spesso peccano nella fase difensiva, Dan invece è diventato formidabile in ambo le fasi: prezioso nella metacampo difensiva, letale in quella offensiva. Un po' come Kvaratskhelia, decisivo nel PSG, soprattutto in fase difensiva, Ndoye occupa e copre bene il campo e lo riattacca con la sua consueta velocità e progressione. Parlando ai più attenti di voi, in molti avranno visto il lavoro del georgiano in rincorsa su Dumfries al 90' con il match già indirizzato in favore dei parigini. Questo tipo di lavoro è quello che spesso abbiamo visto fare a Dan sotto i Portici, il tutto senza però calare in fase offensiva. Un aspetto che sembra aver stregato Antonio Conte.

Dan Ndoye (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images Via OneFootball)
Dan Ndoye (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images Via OneFootball)

Questo aspetto viene segnalato anche dai numeri, forniti da Sofascore, in relazione al lavoro difensivo del numero 11 rossoblù. Per il classe 2000 sono stati 0.3 gli intercetti per partita, 0.9 i placcaggi, 0.5 i tiri respinti. Numeri che vanno di pari passo con quello che chiede Conte ai propri esterni d'attacco: corsa, sacrificio e aiuto difensivo. Oltretutto il Napoli fa del pressing alto un dogma e in questo Ndoye è tra i migliori del nostro campionato, riuscendo spesso ad aggredire alto e recuperare il pallone nei pressi dell'area.

Inoltre come attesta la heatmap stagionale, l'ex Basilea occupa benissimo tutto il campo, coprendo benissimo entrambe le fasce. Anche per la sua duttilità il numero 11 è un profilo apprezzato dal momento che potrebbe ricoprire indistintamente il ruolo di esterno di centrocampo nel 3-4-3, così come nel 3-5-2. Ndoye è ormai un calciatore completo, anche per questo l'arrivo di Noa Lang non esclude lo svizzero, individuato come l'erede ideale di Kvaratskhelia.

Ndoye-Napoli: l'operazione

Inevitabilmente la valutazione che fa il Bologna del giocatore è alta: 40-45 milioni, anche in virtù della percentuale di rivendita che i felsinei dovrebbero versare nelle casse del Basilea (15%), club da cui i rossoblù lo prelevarono nel 2023. Il Bologna in attesa di capire l'epilogo di questa trattativa si è assicurato Federico Bernardeschi, utile per allungare la batteria di esterni a disposizione del tecnico Vincenzo Italiano. L'obiettivo del resto è mantenere la rosa competitiva; solo il tempo dirà se lo sarà con o senza Ndoye…

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