Arrivato nell'estate del 2012 a Bologna per rinnovare la fascia sinistra, Mathias Abero si è rapidamente scontrato con la difficoltà del campionato italiano, una realtà forse troppo grande per lui. Ex attaccante convertito alla difesa ("Avevo iniziato a giocare da punta centrale - aveva detto presentandosi a Casteldebole - poi nelle giovanili del Nacional mi hanno spostato a centrocampo e quindi in difesa"), in tre stagioni nel nostro Paese (di cui una in prestito all'Avellino) il mancino ha collezionato appena 26 apparizioni realizzando però il suo unico gol in una giornata indimenticabile.

Era il 18 ottobre 2014, Joe Tacopina faceva il suo esordio al Dall'Ara da nuovo presidente del Bologna intanto retrocesso in B, i rossoblù esaltarono il pubblico divorando il Varese e fu proprio l'esterno uruguaiano ad aprire le marcature per il rotondo 3-0 finale con un'incursione imprendibile sulla fascia e una pennellata di esterno che fece scattare immediatamente l'abbraccio in tribuna tra il nuovo numero uno del club e il sindaco Merola.

L'estate successiva Abero (che nei mesi precedenti aveva dovuto affrontare il dramma della perdita del padre in una rapina) è tornato in patria per vestire nuovamente la maglia del Nacional, club dal quale era stato prelevato tre anni prima, ma a gennaio 2016 una chiamata dall'Atletico Rafaela lo ha convinto a trasferirsi in Argentina dove ha militato fino alla scorsa stagione.

Ad agosto, ormai 30enne, Abero ha deciso di tornare in Uruguay accettando la proposta del Rentistas (un club di un quartiere della capitale Montevideo). Nell'ultimo weekend, alla nona presenza stagionale, il ragazzo si è regalato anche la soddisfazione di un gol inutile ai fini del risultato ma che gli permette di raggiungere quota 10 reti realizzate in carriera da professionista.

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