“Per quest’anno non cambiare, stesso Bologna, stesso finale di stagione”. Parafrasando una celeberrima canzone di tal Piero Focaccia (i più esperti mi perdoneranno se non ho idea di chi sia codesto cantante), questo inedito motivetto mi sembra estremamente adeguato per descrivere le ultime uscite dei rossoblù, che anche contro una Roma in grande emergenza e con la testa quasi totalmente rivolta al prossimo impegno in Europa League non sono riusciti a ritrovare una vittoria che, considerando anche i risultati delle dirette concorrenti (in modo particolare le vittorie di Fiorentina, Torino e Monza), sarebbe stata quantomeno balsamica. 

La partita invece ha raccontato tutt’altro, con il Bologna che per l’ennesima volta nelle ultime settimane (la vittoria non arriva da sei turni per i felsinei) non è riuscito ad offrire una prestazione a quei livelli che abbiamo potuto ammirare lungo gran parte del campionato. Nel corso di tutti i novanta minuti, infatti, nonostante ancora una volta ci sia stato un netto predominio sul possesso palla (72%-28% a favore della squadra di casa), le occasioni per i rossoblù sono state veramente poche (il tiro di Joshua Zirkzee uscito a lato sul finale di partita probabilmente la più clamorosa), e in generale i ragazzi di Thiago Motta non hanno mai dato la sensazione di poter veramente segnare ieri. La scarsa condizione di Marko Arnautovic (ora si capisce bene perché ci sia voluto tutto questo tempo per rivederlo in campo dal primo munito, ma personalmente avevo massima fiducia in chi lo vede allenarsi tutti i giorni), l’ormai solita performance rivedibile di Musa Barrow e la prova generosa ma imprecisa di Riccardo Orsolini non hanno in tal senso sicuramente aiutato. Le opportunità più clamorose le ha avute invece paradossalmente la Roma, che però ha trovato di fronte a sé un buon Lukasz Skorupski, che, come nelle altre ultime uscite al Dall’Ara, nonostante una difesa del tutto inedita, è stato bravo nel blindare la propria porta. In tal senso la prestazione offerta dai quattro titolari del reparto arretrato, al netto di qualche pericolosa sbandata (vedi gli uno contro uno e i duelli aerei di Joaquin Sosa), è stata tutto sommato buona. Se devo citare uno di questi, anche ieri mi ha decisamente convinto il rendimento di Andrea Cambiaso: sarà un vero peccato perderlo a fine anno, soprattutto adesso che sta facendo vedere sul rettangolo di gioco tutte le sue indubbie qualità.

In tutto questo mi sembra ormai lampante un fatto: il Bologna è da ormai un mese completamente sulle gambe, e le prestazioni e i risultati offerti sul campo sono lì a confermarlo. Quella bella squadra che ha vinto e convinto contro Atalanta, Inter e Fiorentina non c’è sostanzialmente più, e forse la potremo rivedere soltanto nella prossima stagione con una nuova preparazione estiva (permanenza di Thiago Motta permettendo). Non mi aspetto infatti grandi cose negli ultimi tre impegni dell’anno: credo sia ormai complesso provare a invertire una tendenza che è parsa così netta nelle ultime uscite. E di conseguenza, a questo punto, credo anche che molti di noi dovranno mettersi il cuore in pace e abbandonare tutte le speranze legate all’ottavo posto: con un Bologna così sarà veramente durissima provare a conquistare quella posizione in classifica e provare a sperare in un ipotetico posto in Europa nella prossima annata sportiva (al momento siamo undicesimi a -2 dal terzetto citato in precedenza formato da Fiorentina, Monza e Torino). Poi, chiaramente, il calcio ci ha insegnato che sa essere assolutamente imprevedibile in tutte le sue forme, e l’auspicio di tutti i tifosi rossoblù è che anche questa volta possa nuovamente esserlo (perché se dovessimo basarci solo su quello che si è visto in campo si farebbe molta fatica ad essere fiduciosi).

Ora, dopo aver elencato tutta una serie di notizie negative, proviamo però a vedere anche qualche lato positivo. In primis bisogna infatti evidenziare come il Bologna di Thiago Motta si sia nuovamente mostrato all’altezza nell’affrontare una delle big della Serie A (seppur in questa occasione largamente rimaneggiata). Dare per scontato un pareggio casalingo contro la Roma, ma anche quelli contro Milan e Juventus, non è a mio modo di vedere una cosa banale, anche perché negli anni scorsi i risultati il più delle volte erano stati pesantemente negativi contro squadre di questo calibro. A corredo del discorso precedente una statistica: i rossoblù nella stagione attuale sono rimasti imbattuti in casa contro le due milanesi, le due romane e la Juventus per la prima volta dal 1989-90 (in panchina c’era Gigi Maifredi e Thiago Motta aveva otto anni). Altra nota positiva è l’aver eguagliato ieri, con ancora tre gare da giocare, il record di punti dell’era Saputo. So che per molti potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma in questo momento di forte calo voglio provare a trovare il più possibile notizie positive.

Ora dunque, dopo aver archiviato la partita con la Roma, per il Bologna ci sarà da giocare in trasferta sabato 20 maggio contro la Cremonese. Sulla carta potrebbe sembrare una partita semplice, dato che i rossoblù affronteranno una squadra praticamente condannata alla retrocessione (e il verdetto finale potrebbe arrivare proprio nella prossima partita contro i felsinei), ma lo stato di forma della truppa di Thiago Motta (soprattutto fuori casa) e le recenti buone prestazioni degli uomini di Ballardini potrebbero far pendere la bilancia verso proprio la formazione grigiorossa. Per il Bologna tuttavia, se si vogliono coltivare ancora speranze per l’ottavo posto, l’imperativo sarà uno soltanto: la vittoria.

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