La sosta per gli impegni delle nazionali in vista delle qualificazioni al Mondiale 2023 arriva dopo un terzo di campionato, dunque occasione per un primo bilancio per Virtus e Fortitudo alle prese con compiti per le "vacanze" di diversa natura.

La Segafredo è al secondo posto in classifica da sola dopo la vittoria contro una coriacea e mai doma Brindisi (occhio che anche quest'anno l'Happy Casa pare destinata a fare strada). Il successo di ieri sera è prezioso per due motivi: arriva al termine di una dimostrazione di forza prima fisica, con il parziale da 33-8 nel secondo quarto, e poi mentale, con la spallata decisiva dopo che la rimonta degli ospiti li aveva riportati a -2. Da segnalare la prova di Cordinier, sui due lati del campo sempre più garanzia, e l'approccio di Ruzzier e Alexander che consci del loro attuale ruolo gerarchico sono entrati con piglio e voglia giusti. Ci sono ancora cose da sistemare, tra palle perse e rimbalzi offensivi concessi, ma ci sono innegabili segnali di crescita e di miglioramento nell'ultimo mese. Compiti per le vacanze: recuperare la condizione fisica degli acciaccati Mannion e Sampson, completare la convalescenza post infortunio di Belinelli, far salire l'unione difensiva di squadra (pur con soli 4 allenamenti a ranghi completi a disposizione).

La Fortitudo incerottata, acciaccata e incompleta ha tenuto testa a Trento fino a quando ha potuto, o meglio fino a quando ha saputo nascondere i propri limiti che al momento sono molti più ingombranti dei pregi. Deve funzionare tutto a meraviglia per la Kigili per portare a casa la vittoria e se anche solo un granello di sabbia si infiltra nei meccanismi salta tutto: il problema è che spesso, troppo spesso i biancoblu devono contrastare una tormenta di sabbia. Un buon Aradori e un Benzing in palla non possono bastare e non solo contro Trento. Compiti per le vacanze: intervenire sul mercato degli stranieri, decidendo in fretta con quale elemento puntellare il roster (una guarda realizzatrice?) e chi sacrificare per il bene del gruppo e dei suoi equilibri (Gudmunsson?). Ah, poi c'è la questione Fantinelli: se i tempi di recupero, come purtroppo sembra piuttosto evidente, si allungano e se Baldasso va effettivamente a Milano, urge pure un innesto italiano possibilmente di esperienza. Prima si definisce la situazione meglio è.

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