È stato un weekend particolare per Basket City, con la Fortitudo ko ma con il Giudice Sportivo che avrà il suo da fare e con la Virtus che ha vinto in mezzo alla delicata serie di semifinale di Eurocup.
Markovic, Teodosic e Belinelli in borghese. Hunter a referto ma senza mettere piede in campo. Fin troppo evidente intuire su quali giocatori Djordjevic punti maggiormente nella sfida da dentro o fuori di mercoledì in Eurocup. E non è una sorpresa: parliamo dei due Top Player a disposizione (Teodosic e Belinelli) che anche per l’età se possono riposare prima di una grande partita è bene che lo facciano; di un giocatore (Markovic) ancora non al 100% dopo l’infortunio; di uno dei migliori per rendimento in Eurocup (Hunter), estremamente utile contro i lunghi atletici e dinamici di Kazan. Scelta logica dunque di Djordjevic, ripagato dalle cosiddette seconde e terze linee con una prestazione concentrata, attenta e determinata contro Trieste. E con una vittoria che permette alla Segafredo di essere in lotta per il primo posto, pur con un numero di partite da giocare inferiore a Brindisi e Milano. Ma al campionato ora non si pensa, è Gara 3 di semifinale a prendere tutte le attenzioni ed è giusto così se pensiamo che è una delle partite più importanti della storia – quantomeno recente – della Virtus, specie se oggi lo Zenit dovesse vincere ed estromettere Valencia dai playoff di Eurolega. Focus sui rimbalzi in attacco dell’Unics e maggiore precisione ai liberi, lì dove la Virtus è stata complessivamente più carente nei primi due episodi della serie.
Bisogna fare un distinguo per quanto riguarda Fortitudo-Pesaro, che vive su due fronti. La sconfitta sul campo è arrivata dopo un passo indietro nella prestazione della Lavoropiù rispetto alle sfide più recenti. Il parziale subito nel secondo tempo è pesante da digerire, per quanto ci sia stata una reazione di pancia più che di testa nella ripresa. Quello che è accaduto sul campo e le conseguenti analisi tecnico-tattiche non dovranno essere messe in disparte se dovesse arrivare un giudizio favorevole sul ricorso presentato dai biancoblu e qui veniamo all’altro fronte. È giustissimo che la Fortitudo voglia fare chiarezza sulla gestione di Justin Robinson da parte di Pesaro ed è giustissimo che chiarezza venga fatta per il bene di tutti. Se, e sottolineo se, Pesaro ha commesso degli errori o delle leggerezze è bene che venga fuori perché sulla credibilità del protocollo e sul suo rispetto ci si gioca tanto, inutile girarci intorno.
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