La festa per la matematica qualificazione in Champions è soltanto agli inizi per tutta la formazione rossoblù: infatti dopo l'ennesima accoglienza festosa riservata ai ragazzi di Thiago Motta in quel di Casteldebole di ritorno dalla trasferta di Napoli e la gioia di tutto il popolo rossoblù in Piazza Maggiore nella serata di ieri, sono attesi anche i festeggiamenti di tutti i giocatori sul pullman scoperto in giro per la città alla presenza anche del presidente Joey Saputo, il quale si è comunque congratulato con tutti già nella serata di ieri ma che dovrebbe rientrare a Bologna nell'arco delle prossime ore. In più dovrebbe essere previsto un'ulteriore festeggiamento nelle prossime settimane alla presenza di tutto lo staff bolognese in un luogo pubblico della città, presumibilmente in piazza Maggiore o in piazza VIII Agosto, con l'ubicazione ufficiale ancora da stabilire nel prossimo futuro. Intanto analizziamo uno degli elementi che hanno portato alla conquista della qualificazione in Champions in questa stagione, ovvero la cosidetta cooperativa del goal della quale i rossoblù sono stai la maggiore espressione fino a questo momento.

Stefan Posch
Stefan Posch (ph. Image Sport)

La cooperativa del goal: il segreto del successo rossoblù

Infatti, in seguito alle marcature di Ndoye e Posch nella sfida di Napoli, il numero di marcatori rossoblù di questa stagione è salito a 14, per un totale di 51 reti segnate, esprimendo all'ennesima potenza quel concetto di cooperativa del goal coniato da Renzo Ulivieri, il quale ha dichiarato a più riprese come sia meglio che “molti giocatori segnino pochi goal piuttosto di pochi giocatori che segnino tante reti”. Il Bologna di Thiago Motta ha colto e concretizzato al meglio tale concetto, grazie anche alla splendida armonia vista in campo in un gruppo dove tutti sono importanti e anche le riserve incitano al massimo i propri compagni titolari, conscie del fatto di poter giocare ugualmente nelle partite successive. A stretto contatto con questa larga partecipazione nella costruzione offensiva, ritroviamo anche una eccelsa solidità difensiva connessa sempre al concetto di gruppo dove tutti attaccano, ma allo stesso tempo sanno anche difendere…

Federico Ravaglia e Remo Freuler
Federico Ravaglia esulta dopo il rigore parato a Politano (ph. Image Sport)

Il muro difensivo rossoblù: soltanto l'Inter ha fatto meglio

Se il Bologna ha disputato una stagione così importante lo deve ancora al proprio reparto difensivo, che ancora una volta merita un elogio particolare. Con l'ennesimo clean sheet ottenuto nella sfida del Maradona, i rossoblù si mantengono ancora una volta la seconda miglior difesa del campionato con sole 27 reti subite. La grande capacità di tutti i giocatori in campo di saper difendere tutti insieme unita alla “saracinesca” alzata dai due portieri, ha portato i felsinei a conquistarsi un posto tra le grandi e di ambire alle zone nobili della classifica perché se è vero che “i grandi attaccanti aiutano a vendere i biglietti, le grandi difese fanno vincere gli scudetti"…

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