Quanto è importante per il Bologna il punto preso a Milano?
“Molto importante, perché il Bologna veniva da risultati non buoni. Inoltre, Sinisa è rientrato in ospedale perché il brutto male è tornato e quindi c’era un'aria un po’ pesante. Credo che questo risultato dia più di consapevolezza nei propri mezzi e fiducia alla squadra per il resto della stagione, anche perché è arrivato in un campo difficile contro il Milan capolista”.

Che ricordi ha del Mihajlovic giocatore o allenatore?
“Ho avuto la fortuna di averlo come compagno e di giocarci assieme, ma anche il privilegio di averlo avuto come mister a Bologna. Naturalmente è cambiato molto perché da giocatore sei più rilassato, mentre da allenatore la preparazione alle partite è un impegno mentale che ti prende sette giorni su sette. Invece, quando giochi capitano dei momenti dove magari stacchi un po’. Di Sinisa posso dire di avere ricordi in entrambe le situazioni molto piacevoli”.

Skorupski è un altro giocatore rispetto allo scorso campionato, che mutamento ha visto in lui?
“Ha più consapevolezza nei propri mezzi, che gli arriva da ambiente, giocatori e allenatore. La tranquillità è stata fondamentale per crescere. Lo scorso anno era più incostante nelle prestazioni, a livello caratteriale non dava sempre risposte positive e indubbiamente aveva subito troppo le critiche. Si sa, dopotutto il portiere è un ruolo fondamentale. Non lo conosco personalmente ma si vede che è un bravo ragazzo, oltre che un ottimo giocatore”.

Cosa ne pensa della prima titolarità di Aebischer avvenuta in un campo così difficile?
“La prestazione è stata buona da parte di tutta la squadra, così come la sua. Per lui non sarà stato facile entrare subito nei meccanismi del campionato italiano. Tuttavia, per il momento valutiamo questa partita e non andiamo oltre, ma sicuramente possiamo dire che è stato positivo”.

Tra gennaio e marzo cosa non ha funzionato nel Bologna?
“In serie A piovono critiche quando non riesci a fare punti nell’arco di un periodo. Quello che si riesce a capire dall’esterno è che ci siano state leggere spaccature, vedi quello che è accaduto con Dijks e altri giocatori che sono andati via. Hanno minato il punto di forza del Bologna, che è sempre stato lo spogliatoio. Questo ha inciso e molte cose non sono andate bene”.

Bologna-Sampdoria: che partita si aspetta?
“Una partita che potrebbe confermare al 100% la salvezza del Bologna, a differenza della Sampdoria, che invece rischia di essere risucchiata nelle zone basse della classifica. Se Spezia e Cagliari dovessero fare punti si metterebbe davvero male, ragione per la quale sarà una partita difficile per la Samp”.

A questo punto del campionato sono meritati i rispettivi piazzamenti di Bologna e Sampdoria?
“Per come era partito e per quello che stava facendo il Bologna credevo avesse una posizione migliore. L’idea era quella di potersi migliorare ma io ho sempre detto che non sarebbe stato facile, anche perché fare un ulteriore salto di qualità quando non fai grossi investimenti diventa difficile. La Sampdoria invece ha dovuto passare delle situazioni delicate, dalla faccenda presidenziale ai cambi di panchina. Se dovessi fare un bilancio generale, mi sarei aspettato di più da entrambe”. 

In casa Sampdoria si sta per chiudere l’era di Fabio Quagliarella?
“Purtroppo per lui sì, ma può vantare una splendida carriera. Ha sempre avuto possibilità di giocare ma è chiaro che gli anni cominciano a pesare. Nel calcio di oggi l’aspetto fisico conta, specialmente in un campionato come la Serie A. Pochi anni fa con l’aspetto tecnico potevi mascherare qualcosa, ma con gli anni i nodi arrivano al pettine e quello che si evince è che la carriera sta finendo, però lui ha sicuramente lasciato un bel ricordo in tutte le piazze. Come tutte le cose belle, purtroppo, c’è un inizio ma anche una fine”.

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