L'ultimo gol del Bologna in formato Europa porta la firma di Tomas Locatelli, oggi padel-dipendente e - così come tanti - ammaliato dal gioco di Thiago Motta. Di seguito la lunga intervista dell'ex centrocampista rossoblù, Tomas Locatelli, al Corriere dello Sport-Stadio.

Il calcio per un periodo non è che mi piacesse più di tanto, devo essere sincero. Adesso è diverso. Questo Bologna e i suoi protagonisti danno del tu al pallone. Per me il calcio è così: deve essere divertimento.

Non succede. Ma se succede…

Quest'anno c'è tutto, bel gioco, entusiasmo, voglia di arrivare lontano, divertimento. E' un'annata incredibile. E pensa l'assurdità… Abbiamo l'opportunità di giocare in casa contro la Juventus magari ancora lì a due punti. Anno dello scudetto a parte, mai il Bologna è arrivato davanti alla Juve. Sarebbe la ciliegina sulla torta: nello scontro diretto, in casa, superi la Juve. Com'è che si dice? Non succede. Ma se succede…

Il clima in giro

In giro, vedo le persone, sento l'aria. Tutto questo è entrato dentro i tifosi. Si sta vivendo qualcosa di inaspettato. Se le cose te le aspetti hanno un altro sapore. Così è un'altra storia, vivi tutto in modo diverso. Questo Bologna sta toccando punti talmente alti e profondi che è tutto bellissimo.

Le aspettative a inizio stagione

A inizio stagione non ci credeva nessuno. Daì, eravamo alle solite interviste. Tornavamo alle solite cose. Poi è arrivata questa squadra, un mega filotto, lo spettacolo. Lascia stare l'ultima partita, quella contro l'Udinese. A Roma? Che partita ha fatto il Bologna? Ha dato spettacolo. Questa squadra vince giocando bene. Altre squadre vincono senza esaltare. 

Il gioco del Bologna

Questo è un Bologna che gioca. Magari ancora non da Champions. Ma questo è sicuramente un gruppo che gioca a calcio. E' preparato per affrontare quel livello. Anzi, quest'anno quel livello lo ha tenuto. Guarda l'Atalanta: ha battuto il Liverpool e tu sei andato a Bergamo e hai vinto. I punti non arrivano a caso.

Zirkzee

Quanto è bello vedere Zirkzee? Dico una cosa: sembra che giochi all'oratorio. Mi spiego: ha la spensieratezza di uno che si diverte. E' bellissimo. Cercavo di farlo anch'io all'epoca, mi divertivo e volevo divertire. Sono le cose che vedo in questo ragazzo. 

Joshua Zirkzee esulta dopo il gol all'Atalanta (ph. Image Sport)
Joshua Zirkzee esulta dopo il gol all'Atalanta (ph. Image Sport)

Il mercato

Il mercato avrà la sua importanza, le decisioni sono prese singolarmente. Ma un pensiero si deve fare: l'opportunità dovrà essere dove solo gliel'ha data il Bologna. Ma è bello anche continuarle.

Sul gioco di Motta

Motta l'ho incontrato sui campi da calcio, era già tosto. Ha dato un'identità di gioco diversa dal calcio attuale. Questa identità fa la differenza. Per dire: un difensore che va a centrocampo e gestisce la palla: quelle sono dinamiche preparate, sono costanti. E' il gioco che ha fatto la differenza. 

Motta come Xavi Alonso?

Non so se Motta resterà. L'esempio che mi viene è quello di Xavi Alonso: ha vinto il campionato con il Leverkusen. Sembrava avesse già le valigie in mano… La speranza dei bolognesi è che Motta resti. Se dovessi decidere io: lo tengo subito. E penso sia la stessa idea di Saputo. Non so quale sia la sua d'idea, bisognerebbe entrare nella sua testa, solo lui lo sa. Deciderà con serenità. Una cosa è certa: quello che ha fatto qui non se lo dimenticherà nessuno.

Sul prossimo allenatore

Non ci sono due allenatori uguali. Non è solo allenamento o gioco in campo, c'è anche la gestione: più vai in alto e più gestisci. Inzaghi all'Inter è bravo con quelli che non fa mai giocare. Fa in modo che tutti siano felici, e anche Motta lo fa.

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