A difesa dell’amico Sinisa Mihajlovic, ecco una parte dell’editoriale odierno del Corriere dello Sport-Stadio del direttore Ivan Zazzaroni, il quale accusa Joey Saputo della poca umanità nei confronti del tecnico serbo:
“Dovrei parlare di Bologna-Inter, del risultato che non t’aspetti, di una città di nuovo in amore, e invece scrivo di qualcosa, anzi di qualcuno che mi sta a cuore per esprimere una tristezza che prende alla gola, segnalare un comportamento disdicevole e un’ingiustizia che non dovrà compiersi. È su Saputo che concentro l’attenzione, sull’uomo che salvò il club dal fallimento e che nelle casse ha messo 200 milioni, prima di imporre l’autogestione. Un presidente che non sa bene cosa vuole ma lo vuole fino in fondo e che tradisce senza tradire. Anche nel calcio, un mondo che inghiotte e talvolta maciulla rapporti e reputazioni, devono esserci cose più importanti di una vittoria, della classifica: il rispetto, la gratitudine. L’umanità. Nei tre anni in cui Mihajlovic ha evitato con notevole anticipo la retrocessione e valorizzando giovani che hanno portato o porteranno milioni Saputo non ha mai cercato il confronto diretto con lui, tanto nei momenti felici quanto in quelli complessi. Un comportamento anomalo e privo di senso. Sempre nei tre anni, non facendosi mancare neppure quando è entrato per la prima volta in ospedale per affrontare un lungo e terribile calvario, Sinisa ha continuato a mettere tutto se stesso nella squadra. Ritrovato un minimo di normalità e serenità, ha formulato richieste tecniche semplici, misurate e a costo ridotto per vedere di alzare l’asticella, ottenendo sottrazioni di qualità. Solo le aspettative del presidente crescevano in modo esponenziale e nessuno in società si assumeva la responsabilità di tutelare il tecnico. Il quale – di fronte all’evidente indebolimento – per salvare il salvabile si è condannato alla bugia di facciata: «Lotteremo per la parte sinistra della classifica». A fine marzo “Sini” è tornato in ospedale per un altro percorso chemioterapico. Secondo voi Saputo, che sulla base di non si sa cosa aveva deciso di cambiare tecnico e ds, ha trovato il tempo per una telefonata anche breve al suo allenatore? O ad Arianna, la moglie, per rappresentarle la sua vicinanza? Ecco, da una società così non mi sento più rappresentato. E anche se non interesserà a nessuno, mi tolgo un peso. Il Bologna degli ultimi 3 anni è Mihajlovic, non Saputo”.
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