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Ulivieri: “Ci vuole coraggio a salire sulla panchina del Bologna. Su Italiano…”

Il presidente dell’associazione italiana di allenatori, Renzo Ulivieri, è intervenuto per esprimere la sua su Vincenzo Italiano come nuovo allenatore del Bologna. Di seguito l’intervista – riportata dal Corriere dello Sport-Stadio– a Renzo Ulivieri, incentrata prevalentemente sull’ormai ex tecnico dei viola, Vincenzo Italiano.

Italiano-Motta

L’intensità del lavoro è paragonabile a Thiago Motta. Da esterno io non posso conoscere, se non superficialmente, le loro metodologie nel quotidiano, ma su questo aspetto si vede che entrambi prestano molta attenzione.

Colpe di Italiano in Conference?

La finale di Conference è stata una partita giocata male, ma non per colpa dell’allenatore: è stata una partita andata così. Anche al Bologna è capitato. Ricordo ad esempio la gara contro il Monza, ma il più delle volte hanno giocato bene.

Vincenzo Italiano (ph. Image Sport)

Sulla continuità del proprio percorso

A Bologna si può andare avanti sul percorso intrapreso. Certo, ogni allenatore poi ci mette del suo. Pensare che Italiano faccia tutte le cose come Motta sarebbe impensabile, sbagliato, ma il discorso di Thiago ritengo che sarà portato avanti. Ci vuole del coraggio a salire sulla panchina del Bologna dopo la passata stagione perchè è una difficoltà in più. A me non è mai capitato, perchè quel coraggio lì non l’ho mai avuto, ma ripeto che penso che a Bologna si possa proseguire il percorso già intrapreso. Giocare la Champions durante la settimana sarà uno sforzo fisico, mentale e sentimentale, perchè il calcio coinvolge anche quelli, ma ormai ci sono staff molto preparati. 

Sulla permanenza dei vari Zirkzee e Calafiori

In questo verso di consigli ne do pochi: per quelli ci sono i procuratori. L’anno scorso parlai a Thiago suggerendogli di rimanere un’altra stagione e penso di avergli dato il giusto consiglio. Quest’anno invece non gli ho parlato. Ma il grande potenziale di questa società è che al suo interno ha persone che sanno studiare e scegliere i giocatori in prospettiva; non li prendono già fatti e finiti, ma da forgiare e questa è la grande potenza di questo club. 

Sulle decisioni di mercato degli allenatori

Raramente l’allenatore fa un nome preciso. Lo fa nel caso in cui abbia già allenato quel giocatore e dando un ordine gerarchico in base ai valori anche economici. Sta poi alla società scegliere se accontentarlo o meno.

Sulla Nazionale a Bologna

Si, ci sarò anche io.

 

LEGGI ANCHE: Moretto: “Zirkzee ha poche possibilità di restare. Il sostituto può arrivare dalla Spagna…”

Pietro Celeste

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