E' un brutto Bologna quello che, davanti a quasi 22 mila spettatori, ha affrontato al Dall’Ara il Monza di Raffaele Palladino nel pomeriggio di ieri. Il match valido per la 22esima giornata di Serie A è coinciso col ritorno alla sconfitta per i rossoblù, che non perdevano in campionato da più di un mese. I rossoblù mancano quindi l’appuntamento per arrivare al settimo posto in classifica: tanto possesso palla (63%) e poche occasioni concrete per la squadra di Thiago Motta. A giudicare poi dai vari commenti sui social, il tecnico è considerato colpevole di alcune scelte iniziali di certo non in sintonia con le caratteristiche dei giocatori schierati. Al Monza è bastato il gol di Donati, titolare dopo quasi 4 mesi dall'ultima volta e mattatore dei rossoblù in un pomeriggio che poteva rinsaldare le ambizioni europee del Bologna. Si tratta della terza sconfitta di questo 2023, anche se la classifica resta positiva visto che il settimo posto è ancora lì a portata di mano, distante un solo punto.

LE FORMAZIONI

Complici le tante assenze nel reparto offensivo, Thiago Motta ha schierato una formazione piuttosto particolare negli interpreti. Mentalità che segue un po' il concetto che in questo Bologna non contano i singoli, ma il collettivo. Nel consueto 1-4-2-3-1 spazio quindi a Skorupski tra i pali; Cambiaso, Posch, Sosa e Lykogiannis a comporre il pacchetto difensivo. Il duo Schouten e Dominguez in cabina di regia, con Orsolini, Aebischer e Kyriakopoulos ad agire alle spalle di Ferguson, schierato ovviamente come falso 9 con il compito di aprire continuamente spazi per i compagni. Scelta che ha fatto un po' discutere considerando comunque la disponibilità di Barrow, costretto quindi a sedersi in panchina.

Il Monza ha risposto con il 1-3-4-2-1 che tanto sta facendo bene. I brianzoli sono infatti ancora l'unica squadra del campionato imbattuta in questo 2023. Davanti a Di Gregorio spazio al trio difensivo composto da Marlon, Pablo Marì e Izzo. Donati e Ciurria sulle corsie laterali e il palleggio di Rovella e Sensi in mezzo al campo. Trio d'attacco tutto italiano con Pessina e Caprari ad agire alle spalle di Petagna.

LA PARTITA 

Pronti via e il Bologna, come ci ha abituato nelle ultime partite, ha subito imposto il proprio ritmo in zona offensiva: pressing alto, intensità e voglia di recuperare il pallone in aree di campo avanzate per andare rapidamente ad impensierire la retroguardia avversaria. Come vediamo nell'IMMAGINE 1 dopo neanche un minuto di gioco il Bologna accerchia con ben 5 giocatori il possessore di palla avversario che va in confusione e perde il pallone. Questo è l'atteggiamento richiesto costantemente da Thiago Motta, desideroso di vedere una squadra sempre attiva e orientata al controllo del contesto.

IMMAGINE 1 - Cinque giocatori del Bologna pressano e recuperano il pallone: Dominguez andrà poi alla conclusione

Contro una difesa sempre ben posizionata, con le giuste distanze e concentrata, come quella del Monza, il Bologna ha provato a dare fastidio soprattutto con i calci piazzati, vera arma della gestione Thiago Motta. Sfruttando infatti la fisicità di Posch, Lykogiannis, Aebischer e Kyriakopoulos, i rossoblù hanno insidiato più volte i pali di Di Gregorio. Il focus era incentrato sulla ricerca del secondo palo. Orsolini, infatti, in quelle occasioni ha calciato profondo per sfruttare una serie di blocchi orientati a liberare un uomo sul secondo legno. Come vediamo infatti nell'IMMAGINE 2 i giocatori rossoblù hanno creato grande densità al limite dell'area di rigore permettendo a Kyriakopoulos di liberarsi sul secondo palo. Il greco sarà poi cercato proprio da Orsolini e colpirà di testa verso la porta avversaria. L'ennesima dimostrazione del buon lavoro effettuato sulle palle inattive dai giocatori del Bologna.

IMMAGINE 2 - Uno dei calci piazzati in cui il Bologna si è reso pericoloso nel match di ieri. Blocco a liberare Kyriakopoulos sul secondo palo

Al minuto 25 è poi arrivato il gol del Monza, forse alla prima vera e propria occasione per gli uomini di Palladino. Molto bella la trama che ha portato al vantaggio dei brianzoli, con un Bologna che è stato troppo leggero in almeno due circostanze. La prima, come vediamo nell'IMMAGINE 3, è nello schermare inadeguatamente il giro palla avversario. I quattro giocatori rossoblù hanno permesso infatti la verticalizzazione facile su Caprari che ha poi chiuso il triangolo appoggiandosi molto bene su Sensi, anche lui troppo libero di smarcarsi a sostegno. Con un semplice passaggio Marì ha tagliato fuori dal gioco una linea di pressione composta da ben 4 giocatori. In questa occasione, quindi, i padroni di casa avrebbero potuto coprire molto meglio il campo, leggendo con più lucidità il contesto. 

IMMAGINE 3 - Verticalizzazione troppo facile concessa a Marì per il gioco a tre con Caprari e Sensi

Sulla seconda verticalizzazione, questa volta di Sensi sull'attacco alla profondità di Petagna, è Sosa a commettere una serie di errori (IMMAGINE 4). In primis non hai mai usato le mani per provare a sbilanciare l'avversario. E' giusto non dare il riferimento fisico, specie con uno come Petagna che fa della forza una delle sue armi migliori, ma con un giocatore spalle alla porta non è sbagliato infastidirlo con le mani e le braccia per tentare di sbilanciarlo e accompagnarlo lateralmente. Una volta che è entrato in area Petagna ha poi superato troppo facilmente il difensore classe 2002, anche qui colpevole di troppa leggerezza. Sul batti e ribatti è poi arrivata una carambola sui piedi di Donati che a porta vuota ha chiuso in gol l'azione. Il concetto di palla avanti e palla indietro è stato eseguito veramente alla perfezione dai ragazzi di Palladino che hanno sfruttato al meglio gli errori di superficialità dei padroni di casa. 

IMMAGINE 4 - Il pallone in profondità di Sensi a trovare Petagna: è l'azione che porta al gol che decide la partita

La squadra di Motta ha poi accusato il colpo e la reazione al gol subito è stata oggettivamente poco lucida. Il Bologna ha provato ad accendersi nei minuti finali del primo tempo con un paio di spunti di Orsolini, fin lì troppo in ombra, ma gli avversari hanno retto, non facendosi sorprendere. Il numero 7 è attualmente la luce di questa formazione: quando si aziona lui ne giova tutta la squadra.

Nella ripresa è stato ancora il Bologna ad iniziare meglio, provando a mettere in campo la solita intensità e voglia di recuperare la sfera, ma le occasioni più invitanti sono arrivate soprattutto dai calci piazzati, a dimostrazione della difficoltà di creare qualcosa di più organizzato. Al 51esimo, ad esempio, una bella conclusione di Orsolini ha impegnato Di Gregorio. Anche in questo caso i rossoblù hanno lavorato molto bene in area, con una serie di blocchi (Posch su Donati) ben eseguiti, e un Monza anche poco attento a completare le marcature. Orso era infatti troppo libero di calciare e, con un po' di precisione in più, avrebbe veramente potuto trasformare in gol questa situazione. 

IMMAGINE 5 - Serie di blocchi in area, Orsolini si libera al tiro che impensierisce Di Gregorio

Per tutti i secondi 45 minuti è stato sempre il numero 7 ad essere il più pericoloso. Come detto poc'anzi, infatti, quando si è acceso Orsolini si è acceso tutto il Bologna. Gli è mancata soltanto un po' di precisione, ma è evidente come il 26enne sia la vera sorpresa della gestione Thiago Motta.
I rossoblù hanno mantenuto per buona parte della frazione il possesso palla, faticando però tremendamente nel creare occasioni e, anzi, scoprendosi troppo sulle ripartenze dei biancorossi. La partita del Monza è infatti stata una delle più sporche da inizio campionato ad oggi, considerato che i lombardi solitamente sono una delle squadre che ha la percentuale di possesso palla più alta del campionato. 

Neanche gli ingressi di Barrow e Arnautovic hanno cambiato le cose, con l'austriaco che è apparso ancora lontano dalla migliore condizione. Soprattutto il gambiano ha provato ad associarsi sulla corsia di sinistra con Lykogiannis, sfruttando qualche buona combinazione per andare al cross verso l'area di rigore. L'impressione, però, era che il Bologna fosse poco lucido e anche con poche idee. Il fatto che le occasioni migliori siano arrivate proprio da calcio piazzato va a sostegno di questa tesi. Sul finale un clamoroso batti e ribatti in area stava per regalare il pareggio ai padroni di casa, ma Di Gregorio alla fine ha avuto la meglio bloccando il pallone e consentendo al Monza di uscire dal Dall'Ara col bottino pieno. 

Dopo quattro partite ottime, il Bologna torna a perdere. Di positivo, nonostante la sconfitta, c'è il fatto che questa squadra ha comunque grinta, determinazione e sa stare in campo. Un passo falso può starci, ma il riscatto deve essere dietro l'angolo e fa rima con Sampdoria: un'altra partita alla portata prima di una serie di partite decisamente più complicate (in serie Inter, Torino e Lazio). 

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