Parla l’ex mediano dei rossoblù (dall’88 al ’93), spendendo degli elogi sul bellissimo momento della formazione di Italiano e dicendo sulla sfida contro i bianconeri al Dall’Ara.
Ormai ci siamo quasi. Archiviata la vittoria in rimonta in casa del Celta Vigo in Europa League, l’attenzione in casa Bologna si è subito concentrata verso la preparazione ad uno degli appuntamenti storicamente più attesi dell’anno : la partita contro la Juventus. La squadra più amata ma anche più odiata d’Italia che arriverà al Dall’Ara reduce dal successo in Champions League conquistato con il Pafos, fondamentale per consolidare almeno un posto negli spareggi play off a conclusione della fase campionato.
Stessa situazione anche in casa rossoblù, dopo l’affermazione in terra spagnola, grazie ad un Federico Bernardeschi che sembra aver finalmente trovato quel giusto feeling con il gol e la capacità di determinare l’esito di una partita anche in una piazza dalla grande tradizione calcistica come Bologna, con quella maglia numero dieci sulle spalle. Doppio ex il Berna, cosi come Massimo Bonini, mediano instancabile che ha indossato la maglia bianconera per sette lunghissime stagioni, vincendo tutto o quasi sia in Italia che a livello internazionale.
Cinque sono stati invece gli anni trascorsi dall’ex centrocampista della nazionale sammarinese con la società bolognese, centrando una qualificazione in Coppa Uefa e disputando una finale di Coppa Mitropa, in entrambi i casi con la gestione di Gigi Maifredi. Bonini che ha detto la sua sulla sfida tra la formazione di Italiano e quella di Spalletti, che stasera andrà in scena al Dall’Ara.
Bonini, subito una domanda a bruciapelo : che partita s’aspetta tra Bologna e Juventus?
“Bella ed interessante, tra due squadre che stanno vivendo un momento totalmente diverso tra loro. La formazione di Italiano sta veramente attraversando un momento bellissimo, sia in campionato che in Europa League, quella di Spalletti si trova invece in una fase di transizione visto che deve ancora trovare la giusta quadratura del cerchio. Potrebbe uscire fuori una partita in cui può veramente succedere di tutto.”
Entrambe arrivano a questa sfida dopo aver fatto il proprio dovere, ovvero vincere in Europa.
“Si è vero e parliamo di quella tipologia di partite in cui alla base c’è sempre un certo dispendio d’energie fisiche e mentali. In sfide del genere, è sempre importante sfoderare la classica prestazione perfetta e non concedere nulla all’avversario.”
Un giudizio sulla squadra

Più in generale, è un Bologna che sta ancora continuando a stupire ?
“Non sono d’accordo, perchè sin dall’inizio della stagione l’ho sempre ritenuta una grande squadra, che gioca bene e diverte. Mi preme fare tantissimi complimenti a tutta la società, che in questi ultimi due anni è stata veramente straordinaria nelle scelte, non facendo mai il passo più lungo della gamba.”
Non solo in campionato, ma anche in Europa League, la sensazione è che le cose si stiano mettendo benissimo per il Bologna.
“A differenza delle partite di campionato, penso che quelle europee siano sempre un terno al lotto. Contro il Celta Vigo ho visto una squadra che ha avuto nel carattere il vero particolare in grado di fare la differenza, fondamentale per portare a casa tre punti importantissimi. Nella squadra di Italiano è venuta fuori una giusta dose di maturità, quella che serve per cercare d’imporsi anche al di fuori del campionato italiano. Adesso si, è un Bologna che può adirittura ambire alla qualificazione agli ottavi di finale, senza passare dagli spareggi play off.”
Il sogno Supercoppa Italiana
Non solo, perché dopo la vittoria della Coppa Italia, adesso c’è anche la possibilità di conquistare un altro trofeo : la Supercoppa Italiana.
“Mi sbilancio dicendo che è un Bologna nelle condizioni di vincere contro tutti. Parliamo di una squadra che gioca benissimo e crea tantissime occassioni per andare in rete. Alla base c’è veramente un contesto importante, formato da società, allenatore, staff e tutti i calciatori che insieme stanno permettendo a tutto l’ambiente di vivere un vero e proprio momento magico. Mi auguro che continui il più a lungo possibile.”
Da due anni a questa parte, dove pensa che sia stata la svolta, che ha permesso ad una città e una piazza dalla grande tradizione calcistica, di ritornare a pensare in grande?
“Alla domanda mi viene da pensare subito la figura di Joey Saputo, che a mio avviso ha dato inizio a questo momento straordinario, comprando il centro sportivo a Casteldebole. Poi ovviamente è arrivato tutto il resto, ma il tutto è nato da li, da dove il Bologna prepara ogni settimana la partita che viene subito dopo l’ultima.”
Cosa ne pensa del reparto di mezzo, con un possibile termine di paragone

Da ex mediano, come giudica la qualità tecnica del centrocampo del Bologna?
“Veramente di ottimo livello. Mi piace parecchio Freuler, un vero e proprio mastino sempre bravissimo sia in fase difensiva che offensiva, ma anche Ferguson e Pobega stanno dimostrando d’essere all’altezza della situazione.”
In qualcuno, rivede delle caratteristiche analoghe al Massimo Bonini calciatore?
“Le rispondo dicendo semplicemente che il calcio è cambiato rispetto ai miei tempi ed ognuno ha il proprio modo di giocare. Come dico sempre, la priorità di un calciatore è quello d’avere una certa personalità in campo, il vero particolare che ti permette sempre di pensare in grande.”
Il Bonini rossoblù
Per chiudere: un bilancio della sua esperienza a Bologna?
“Ricordo benissimo che accettai l’opportunità di vestire la maglia rossoblù, perchè alla base c’era un progetto tecnico interessante. Sono stati cinque anni positivi, in cui abbiamo centrato la qualificazione in Coppa Uefa con Gigi Maifredi. Ho avuto la fortuna di vivere in pieno centro e di stare a contatto con delle persone veramente eccezionali dal punto di vista umano e in un ambiente dove non ti mette grandissime pressioni”.





