Supercoppa italiana, Bologna: sognare è lecito.

Dopo la vittoria della Coppa Italia, I rossoblù inseguono anche il trionfo in Supercoppa Italiana in Arabia Saudita.

Bologna, provaci ancora. O meglio, rifarlo di nuovo. Non sarà facile, ma la logica impone di continuare a sognare. Mettere nel mirino l’accoppiata Coppa Italia-Supercoppa Italiana, diventa un esercizio fondamentale per pensare in grande. Un 2025 che ha già regalato ai rossoblù la vittoria di un trofeo, che al Bologna mancava da più di cinquant’anni, con la conseguenza di aver ricentrato un’altra qualificazione europea (in Europa League dopo quella in Champions con la gestione di Thiago Motta) e che meriterebbe d’essere chiuso con la conquista di un’altra coppa, che suonerebbe in una vera e propria apoteosi.

Il Parma di Malesani da provare ad emulare Un’impresa che sulla via Emilia è già stata realizzata non dal Bologna, ma dal Parma di Alberto Malesani. Un vero e proprio double perfetto quello centrato dai parmensi, con l’ex tecnico rossoblù, tra la primavera e l’estate del 1999 battendo la Fiorentina nella doppia finale della Coppa Nazionale e il Milan subito dopo in Supercoppa, in gara secca a San Siro. Un modello d’ispirazione che per la formazione di Italiano potrebbe ritornare utile, per continuare a scrivere un altro pezzo di storia di una città dalla forte tradizione calcistica, che da due anni a questa parte sta ritornando ad essere protagonista nel calcio italiano.

Inter in semifinale: in regalo il Napoli?


Non sarà facile si diceva, perchè le altre tre squadre che in Arabia Saudita si contenderanno l’ambitissimo trofeo saranno il Napoli e l’Inter. La formazione di Chivu sarà l’avversaria della semifinale, in una partita che i rossoblù dovranno giocare mettendo in campo tutte le proprie qualità e gettando il cuore oltre l’ostacolo. I precedenti positivi contro la Beneamata, negli ultimi anni in campionato, con le tre vittorie conquistate al Dall’Ara negli ultimi quattro incroci, autorizzano il popolo bolognese a sognare. Ad occhi aperti, nel senso più elegante del termine, perchè la cabala può anche aiutare ad avere quella spinta necessaria per colmare il gap tecnico con i vice campioni D’Europa. Trovarsi davanti (eventualmente) i Campioni D’Italia in carica nell’atto conclusivo della competizione, vorrebbe dire ritrovare quella squadra che al Dall’Ara, lo scorso 9 novembre, ne è uscita pesantemente ridimensionata dal confronto con i rossoblù, disputando probabilmente una delle partite più deludenti durante la gestione di Antonio Conte.

Il rischio di una flessione

Un Bologna che guardando in faccia alla realtà, arriva a quest’appuntamento sull’onda di un momento in cui qualcosa è sembrato girare storto. D’accordo l’affermazione in Europa League contro il Celta Vigo che ha ridato ai rossoblù quella giusta speranza di centrare l’approdo agli ottavi di finale senza passare dagli spareggi play off, a conclusione della fase campionato, ma le due sconfitte in casa (contro la Cremonese e la Juventus) e il pareggio dell’Olimpico contro la Lazio, nelle ultime tre partite di campionato, fa pensare al rischio di come forse per gli emiliani potrebbe spalancarsi la possibilità, seria e concreta, di una possibile flessione. La Supercoppa Italiana per chiudere il cerchio Aggiungere un nuovo trofeo in bacheca, che il Bologna mai ha conquistato durante la sua storia, servirebbe a chiudere il cerchio, visto che oltre alle tre Coppe Italia, il palmares della società bolognese può permettersi il lusso di sfoggiare la conquista di ben sette scudetti (insieme al Torino e alla Pro Vercelli), che ne fanno la quinta più vincente d’Italia, dietro alla Juventus, l’Inter, il Milan e il Genoa. Tricolori arrivati oltre mezzo secolo fa d’accordo, ma che servono a capire come a Bologna ci sia stata in passato una certa tradizione vincente, che si era persa ormai da parecchio tempo, ma che è ritornata ad essere viva a primavera. Per avere una controprova certa, è fondamentale riavvolgere il nastro di sette mesi e poco più, nel tentativo di continuare a vincere ancora. D’altra parte sognare è lecito e gratuito e il popolo bolognese è nelle condizioni di poterlo fare.

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