Il Bologna in questa stagione sta emozionando tutti per il gioco ed i risultati che stanno facendo sognare una piazza intera. Mancano 8 giornate al termine del campionato di Serie A, ed i rossoblù possono considerarsi una realtà consolidata in piena lotta europea. Di seguito le parole ai nostri microfoni dell’ex calciatrice ed opinionista sportiva Katia Serra.

Il Bologna di Thiago Motta emoziona per il suo gioco 

Oggi non sono solo i risultati ad emozionare, il gioco dei ragazzi di Motta coinvolge anche le persone meno interessate al calcio perché è come assistere ad uno spettacolo. Vedere il Dall’Ara così strapieno è qualcosa che sta trasferendo alla città grande simpatia per la squadra. L’energia, l’empatia e l’unione che si sta percependo in questi mesi a Bologna, fondamentalmente non si era mai vissuta in tono così positivo e coinvolgente. Le vittorie aiutano, ma il punto è che il Bologna gioca bene: tu vai allo stadio e sai che ti aspetti una prestazione calcistica dal palato fino. In questo modo non si rimane mai delusi da quello che succede allo stadio.

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Bologna, i protagonisti dietro le quinte secondo Katia Serra

Il ragionier Freuler 

Si parla troppo poco del “ragionier Freuler”, perché è il cervello del centrocampo del Bologna, il classico giocatore che è meno appariscente ma indispensabile per tutte le fasi della partita: possesso, non possesso, fasi calde ed altre più tranquille. 

La certezza Beukema 

Un altro giocatore di cui si parla poco ma che ha un apporto incredibile per completezza di ruolo ed affidabilità nonostante il recente infortunio è Beukema. Per me l’olandese non ha mai sbagliato una partita, la sua affidabilità lo rende indispensabile. Penso che venga poco evidenziato perché più efficace che appariscente, ma io me lo terrei stretto a vita.

Il mattoncino di Ravaglia 

Entrare in Serie A nel ruolo più delicato senza aspettarselo… Ravaglia ha dato e continua a dare un contributo determinante, perché i risultati in campionato si ottengono se ognuno fa la propria parte, anche se solo per una partita o per un minutaggio limitato. Ha disinvoltura, sicurezza e personalità, si sente parte integrante del gruppo. Questi giocatori se sfruttati bene diventano fondamentali per il risultato di squadra. Ravaglia ha sfruttato al meglio le sue occasioni non solo parando il rigore a Lautaro Martinez, ma in generale: un apporto da 9.

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