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Bologna, difesa d’acciaio: la nona in Europa, la terza in Italia

La Gazzetta dello Sport si concentra invece sui meriti difensivi che fanno del Bologna la terza miglior difesa nel nostro campionato, e la nona se si considerano anche i campionati esteri.

Le migliori difese in Europa

La gara di Frosinone non va vista solo con il rammarico dei mancati tre punti. Il bicchiere va visto mezzo pieno, non sempre mezzo vuoto. E’ arrivato il quattordicesimo clean sheet stagionale, sei di questi ottenuti da febbraio – di pari passo con l’Inter, per capirci. Numeri di un’epoca fa, anno di grazia – quello dell’ultimo Scudetto (1963-64) guidato da Fulvio Bernardini in panchina. All’ora furono sedici le volte in cui i rossoblù mantennero inviolata la propria porta: a oggi ne mancano due con ben sette gare a disposizione. Se il Bologna è così in alto, grande merito va dato ad una difesa d’acciaio, che fin qui ha incassato appena 25 gol (media 0,80/gara) in campionato. Terza nella massima serie italiana, alle spalle dell’Inter capolista e della Juventus, che di gol ne ha preso solo uno in più dei felsinei. Viaggiando in Europa: il Real ha una media di 0,66 reti a gara, il Leverkusen 0,67; mentre il Psg (0,85), il Lilla (0,89), il CIty (1), il Valencia (1,06), il Lipsia e il Dortmund (1,17) hanno fatto peggio della squadra di Thiago Motta.

Il ritorno dello “zio Sam”

Il 22 aprile è la data che qui tutti tengono in mente: la Roma all’Olimpico. Una sfida emblematica per il discorso Champions, ma non prima di aver pensato alla “prossima partita”, quella che viene, in cui ospite al Dall’Ara c’è il Monza di Raffaele Palladino. Motta riabbraccia Sam Beukema, prezioso per la costruzione dal basso e per la fase difensiva vera e propria. Fin qui l’olandese ha mostrato grandi qualità, irrigidendo una difesa già solida di suo. Con il Monza si candida per una maglia dal 1′ dopo lo stop muscolare delle ultime due gare. Ci sarà da capire se l’olandese traslerà sulla destra, mantenendo centrali Lucumì e Calafiori – con quest’ultimo che potrà agire sulla sinistra, lasciando il posto allo “zio Sam” centralmente. Intercambiabilità e duttilità, non solo davanti, ma perfino dietro.

LEGGI ANCHE: Bologna, servono i gol degli attaccanti per questo rush finale

Pietro Celeste

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