Castro e Odgaard non al top, i risultati ne risentono | Per Italiano un grattacapo da risolvere

Il pareggio di ieri sera certifica lo status da grande squadra del Bologna, ma lascia l’amaro in bocca per alcune situazioni che hanno impedito ai rossoblù di strappare i tre punti. Come spesso è accaduto nel corso della stagione i felsinei hanno chiuso la seconda frazione in crescendo, seppur stavolta abbiano esultato parzialmente.

Un altro aspetto che è però opportuno evidenziare è che le condizioni non ottimali di due pedine fondamentali, stanno creando non pochi problemi alla produzione offensiva della squadra. I risultati ne sono la prova. Entriamo adesso nel merito, andando a vedere i dettagli.

Non sono al top: la produzione offensiva ne risente

La convocazione in Nazionale lo aveva mandato al settimo cielo, tuttavia il pestone rimediato ne ha precluso il rendimento. Anche ieri, nonostante un miglioramento delle condizioni fisiche, Italiano ha fatto entrare Santiago Castro solo negli ultimi minuti di gara. Sicuramente la finale di Coppa Italia contro il Milan incombe quindi, sarà importante averlo al massimo per l’appuntamento con la storia del prossimo 14 Maggio all’Olimpico di Roma. In compenso però il Bologna ha avuto un calo drastico in zona gol: appena 2 le reti siglate nelle ultime 4 uscite di campionato contro Atalanta, Inter, Udinese e Juventus. Santiago è uno dei giocatori chiave della squadra e il suo mancato rientro a pieno regime, certamente rappresenta un problema.

Caso analogo quello di Jens Odgaard, uno degli insostituibili di Italiano, ieri sera pallida copia di sé stesso anche per un chiaro deficit di condizione. Il danese classe 1999 da due mesi è alle prese con un malanno che lo tormenta e attanaglia. Chiaro che quindi non avere al massimo due pedine fondamentali nello sviluppo della manovra come Castro e Odgaard, renda molto più complicato la creazione di palle gol. Questo è testimoniato anche dal fatto che nella sfida di ieri contro la Juventus, Jens è stato addirittura il venticinquesimo per passaggi riusciti (appena 4 con un 47% di successo). Un dato certamente insolito. Come è insolito il dato per quanto concerne i contrasti, sette, meno anche di Orsolini.

Dallinga cresce, ma Castro è determinante

Arriviamo poi al terminale offensivo, Thijs Dallinga è sicuramente in crescita anche dal punto di visto del gioco associativo, ma l’importanza di Castro è capitale e non solo per i numeri (10 gol e 8 assist), ma per una presenza e una qualità nello sviluppo di gioco unica. Tanto che nonostante sia entrato solamente all’80’, l’argentino classe 2004 ha fatto registrare il 67% dei passaggi riusciti. Chiaro che quindi per questo rush finale sarà determinante il ritorno al top della condizione di due dei giocatori più trascinanti e debordanti dell’intera stagione del Bologna: Vincenzo Italiano ci spera.

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