Da Tokyo a Cesenatico. Il direttore tecnico della nazionale di karate continua i feteggiamenti per le due medaglie olimpiche ottenute. E lo fa grazie alla società Sport Village Karate di Bologna di Carlo Maurizzi, che quest'anno ha ampliato il proprio raggio di azione aprendo la propria attività anche presso l'ASD Castellata in via della Fonti 78.

Prima dell'attività ordinaria, però, dopo un anno di passaggio, come è stato il 2020, è stata riproprosta la ventesima edizione dell'Eurocamp di Cesenatico, che ha accolto oltre 60 ragazzi da tutta Italia per una settimana che al karate ha aggiunto l'aspetto multidisciplinare grazie all'Educamp CONI, che ha permesso ai ragazzi di imparare e praticare diverse discipline propedeutiche ai movimenti da applicare sul tatami.

Ospite dell'appuntamento, coordinato dal tecnico Veronica Maurizzi, come detto, il direttore tecnico della nazionale italiana di karate Pierluigi Aschieri, il quale, oltre a lavorare con i ragazzi in palestra, è stato festeggiato per le due medaglie d'oro e di bronzo conquistate dal karate alle Olimpiadi di Tokyo, da diversi dirigenti sportivi nella cena conclusiva dell'evento, alla quale ha partecipato il vice presidente vicario della Fijlkam Gianni Morsiani e alcuni presidenti regionali.

<<Lo aspettavamo da 40 anni questo momento - ha detto Aschieri - e nonostante il Covid abbiamo deciso di non lasciare nulla di intentato e questi ragazzi hanno dato il massimo. La ragazza che ha vinto la medaglia di bronzo, a febbraio aveva un ferro nella tibia e uno nel perone e dunque il suo risultato vale molto di più del colore della sua medaglia. Poi, Luigi Busà è un vero talento. Oltre all'oro olimpico ha vinto tutto dagli Europei ai Mondiali e le Olimpiadi sono state la conclusione di uno splendido percorso. Siamo riusciti ad andare in Giappone venti giorni prima assime agli sparring partner. Abbiamo fatto un lavoro sul timing e ha funzionato perfettamente>>. La presenza a Cesenatico vuole dire che si comincia a costruire i campioni fin da piccoli? <<A suo tempo facemmo delle ipotesi scientifiche. Ci abbiamo lavorato fin dagli anni 70. Poi, nel 2006, con l'Istituto di Medicina dello sport del CONI e la Sapienza di Roma abbiamo fatto uno studio sull'efficienza neurale visto che negli sport di combattimento i movimenti sono piuttosto complessi. L'uso degli arti inferiori a lunga distanza, di quelli superiori a media distanza e le diverse tecniche di proiezione. Tutto parte dal cervello, si sviluppa con gli arti ma torna al cervello. Poi siamo passati alla biomeccanica incrociando tutte le azioni. Sono qui perchè i ragazzi sono il futuro e mi garantisco il futuro. I ragazzi devono imparare alla perfezione i movimenti di base, la coordinazione, l'equilibrio e la precisione. Poi passeranno alla tecnica nella quale ricorderanno i passaggi precedenti e la tecnica migliorerà sempre. Infine si imparano le situazioni e come applicare la tecnica>>. A Parigi sembra non ci sia il karate, come programmare il futuro? <<Non ci voglio neanche pensare. Dalla Francia ho notizie confortanti, di duecento deputati dell'Assemblea nazionale che una volta al mese si presentano con la cintura per ricordare di reinserire anche a Parigi il nostro sport. Speriamo davvero!>>. 

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