Ndoye, leone di Bologna: "Alla fine ho pianto. Italiano mi ha cambiato la vita. Sul futuro..."
Le parole di Dan Ndoye, autore del gol vittoria nella finale di Coppa Italia contro il Milan

Su un possibile nuovo soprannome “Fast and Fourious”
"Mi piace. Per ora mi tengo stretto quello che ho: leone. Quell’esultanza del ruggito la feci la prima volta con la Svizzera all’Europeo. Ricevetti un sacco di complimenti: l’ho rifatta, in foto viene bene e tiene conto della mia origine senegalese".
Milan-Bologna è stata la vittoria della squadra sui singoli
"Anche noi abbiamo grande qualità nelle individualità, ma abbiamo dimostrato di essere una squadra nelle cose che facevamo tutti assieme, dal minuto uno all’ultimo secondo".
Su come Italiano gli ha cambiato la vita
“Beh sì. L’anno scorsa potevo andare poco a cercare la porta. Motta chiedeva che io stessi di più sull’esterno. Italiano invece mi ha dato maggiore libertà. La possibilità di andare anche a segnare, l’idea di attaccare di più l’area. Diciamo che le qualità le avevo anche prima ma lui mi ha insenato la “freddezza” sotto porta e più calma al momento della conclusione”.
Sui compagni svizzeri Aebischer e Freuler
“Ci troviamo bene assieme perché siamo anche amici e ragioniamo spesso allo stesso modo. Consigli? Succede: quello che li dà è soprattutto Remo, il più grande di noi”.
Sulla preoccupazione dei tifosi di un possibile addio
“Ma adesso non è certo il momento di mettersi a pensare a queste cose. Per due motivi: sono innamorato di Bologna, del Bologna e della gente, non ho mai visto una passione così. Due: c'è una qualificazione -Champions da conquistare. Noi non ci vogliamo fermare”.
