La stagione più bella e pazza degli ultimi anni del Bologna sta entrando nella fase cruciale, quella dei verdetti.
Sono molti gli scontri diretti che attendono i rossoblù allenati da Vincenzo Italiano, per sperare in una qualificazione nell’Europa che conta.
Riccardo Orsolini ha parlato anche di questo a Il Resto del Carlino.
Di seguito la seconda parte della sua intervista, con un particolare focus sulle rivali (tra cui la Juve, che ha da poco esonerato Thiago Motta) e la mancata convocazione con l’Italia.
La classifica dice questo. Orsolini no, Orsolini non lo dice. Però bene così, non volevo mica stare sotto.Volevo stare lì.
Tutte e due non si può, vero? Allora dico sicuramente alzare un trofeo. Perché l’emozione della Champions l’ho già vissuta, alzare un trofeo non so cosa si provi. lo non ho mai vinto un cavolo nella mia vita. Una scarpa d’oro ai mondiali Under 20, ma di premi collettivi zero. L’ultimo è il torneo della parrocchia quando avevo dodici anni. Quindi…
Mamma mia, trasferta tostissima, su un campo piccolo, ci aspetteranno. Conosco bene Di Francesco, è bravissimo: avrà studiato ogni pelo di noi. E poi è una gara che arriva dopo la sosta, con tutte le incognite: chi torna dalle nazionali, il mister che ha poca gente a disposizione. Sarà durissima: una partita che capiremo solo in campo. L’ultima volta che siamo andati là non andò molto bene (8 maggio 2022, sconfitta per 4-3, ndr). Ecco, ho voglia di rifarmi.
Sono rimasto molto sorpreso dal percorso che sta facendo la Roma. Ranieri ha fatto un lavoro eccezionale. Sarà un’avversaria fastidiosissima fino alla fine.
Ha avuto un calendario difficile, paga l’eliminazione dalla Champions. Comunque è lì in lotta per il quarto posto.
Sì, il 4 maggio, vero? Da settembre questa data ce l’ho segnata rossa sul calendario (ride, ndr). Ho saltato l’andata per infortunio: non voglio perdermela per nessuna ragione a mondo.
Non lo so. Io con il fato non ci parlo.
Quello che fanno gli altri non mi interessa. Non so nemmeno cosa mangerò stasera. So solo che Bologna è casa mia. Io faccio quello che posso cambiare io, non mi concentro su quello che va oltre il mio controllo e le mie possibilità. Se Italiano viene e mi dice: “A Venezia non giochi”, io posso solo fargli vedere in allenamento che merito più degli altri. Ma se lui comunque decide di non farmi giocare, io non gioco.
lo non devo convincere nessuno. lo continuo solo a fare il mio. Il riconoscimento della gente ce l’ho: un motivo ci sarà? Dopo la Lazio, ho ricevuto tantissimi messaggi da persone che hanno lavorato con me, che sanno la crescita e il percorso che ho fatto. Sartori mi ha detto: “Non sono contento perché hai fatto gol, ma per la partita che hai fatto”. Questo dimostra che sono diventato maturo. Tutti a dire che Orsolini non difendeva. Orsolini ora si fa un mazzo così.
Quello che vivo io è un po’ quello che vive il Bologna. Facciamo bene, ma sembra che a livello nazionale non ci si fili nessuno. Battiamo 5-0 la Lazio: servizio di 15 secondi. Questo mi dà fastidio: siamo andati in Champions, siamo la squadra più rompiscatole del campionato, ma nessuno ci considera. Ecco, il mio obiettivo da qui alla fine è far parlare di noi più di quei 15 secondi…
Se torno in Champions, magari mi ritingo i capelli di rossoblù.
No no, vi prego. È bruttissimo il taglio di Santi. Piuttosto me li raso a zero.
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