Peggio di come sia andato è difficile potesse andare il weekend delle bolognesi. La Virtus prima e la Fortitudo poi sono uscite sconfitte dalle rispettive trasferte e, per quanto i rispettivi obiettivi di regular season non siano cambiati, sono due ko che devono portare a fare adeguate riflessioni.
La Segafredo incappa a Brindisi nella prima sconfitta esterna stagionale dopo 18 partite tra campionato ed Eurocup ma è una battuta d’arresto che inevitabilmente lascia qualche strascico e qualche punto interrogativo. Il lavoro difensivo nel togliere punti in contropiede a Brindisi è stato notevole ma non è bastato. Può sembrare strano visto che i punti subiti sono 91 ma dove è mancata la Segafredo è stato soprattutto in attacco: la serataccia di Belinelli unita ai tiri mal costruiti e a quelli piedi per terra finiti sul primo ferro hanno finito per rallentare il ritmo offensivo bianconero. Le scelte nelle rotazioni di Djordjevic – come la panchina nella ripresa di un positivo Abass – sono state improduttive e nel finale la lucidità è totalmente mancata (peraltro come accaduto altre volte nel momento in cui la Virtus aveva completato la rimonta) anche in difesa, vedi il rimbalzo in attacco preso comodamente da Perkins e successivo canestro in solitudine. Al netto degli enormi meriti della Happy Casa, per la Segafredo una battuta d’arresto che deve insegnare soprattutto una cosa per la parte clou della stagione: impossibile permettersi di calare d’intensità sui 40 minuti contro qualunque avversario, figuriamoci se di buon livello come Brindisi.
Terza sconfitta di fila per la Fortitudo che dopo Milano e Brindisi cede anche a Treviso. Sconfitte maturate in modo diverso ma tutte con un unico comun denominatore: al primo momento di difficoltà la squadra si scioglie. Lo so, sono ripetitivo, è un aspetto già evidenziato ma anche al PalaVerde si è ripresentato inesorabile: sul +10 l’antisportivo ad Aradori e soprattutto la difesa a zona trevigiana hanno mandato in tilt la Lavoropiù che non è più riuscita davvero a riprendersi. E se poi in quel frangente vengono meno i leader tecnici, in riferimento soprattutto a Banks, il risultato è inevitabile. Adesso la classifica si è fatta pericolosissima, con un’ammucchiata all’ultimo posto e con una sfida a dir poco delicata all’orizzonte. Venerdì contro Reggio, che oggi ha esonerato Antimo Martino e che potrebbe scegliere Caja, non ci sono storie: è vietato sbagliare, è vietato perdere.
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