Assetto quasi del tutto rivoluzionario rispetto alla gara d'esordio stagionale quello visto in campo domenica al Dall'Ara con l'Udinese. Cambiati 10/11, con Schouten perno indiscusso -sebbene per uno scorcio della stagione sia rimasto a sedere. Tra indisponibili, scelte tecniche e stati febbrili -tra cui il caso Skoruspki nell'ultima sfida-, i felsinei non hanno fatto che arricchire le armi a disposizione per Thiago, messo più volte in difficoltà nel corso della stagione per i motivi sopra citati. A partire da dietro, un occhio di riguardo va sicuramente a Stefan Posch - difensore più prolifico d'Europa con 5 reti all'attivo, pari solo a Carlos Augusto; Soumaoro-Lucumì pare sia la coppia consolidata, con Bonifazi, però, che comunque trasmette energia al morale. Cambiaso che ha fatto cambiare idea a tutti, un altro rispetto a quello visto nel primo scorcio di campionato. L'arrivo di Kyriakopoulos ha creato qualche grattacapo all'ex genoano, siccome si sa…la competizione aiuta a crescere. Chi prima sembrava poter essere imprescindibile non lo è piu, ma, complice l'enorme esperienza appagante, Medel e De Silvestri risultato lo stesso due facce figurative dentro lo spogliatoio. Discostandoci nella fase centrale del campo, reparto più qualitativo e quantitativo, il Bologna può fare a meno di tutti e di nessuno: Schouten, Dominguez, Ferguson e ora come ora Moro in prima linea, Soriano ed Aebisher dicono la loro. Addentrandoci nella fantomatica fase offensiva si sia, la filosofia Mottiana parla chiaro: Niente gerarchie, in campo chi merita -cita oggi il Resto del Carlino. Tanti volti per tanta rotazione. Motta osa e non ha paura, convinto poi di avere forze fresche di pregevole fattura che possono subentrare a gara in corso.

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