Lorenzo Marronaro, doppio ex di Bologna e Lazio, ha parlato ai microfoni del Resto del Carlino della partita che attente il Bologna e del momento che stanno attraversando i rossoblù.

Su Bologna-Lazio: “Se il Bologna dovesse battere anche la Lazio, dopo l’Inter, allora potrebbe convincersi davvero di poter fare un ulteriore salto di qualità e giocare per l’Europa. Perché una big la puoi battere, non per caso, ma la puoi battere. Se inizi a vincere partite in fila con le grandi vuol dire che hai qualcosa dentro, qualcosa in più”.

Sulle possibilità di battere i biancocelesti: “E’ complesso, ma si può fare. Le squadre di Sarri sono rognose, ma la Lazio è corta, non ha un vice Immobile e ha giocato martedì in Europa”.

Sulla sconfitta di Torino: “La squadra è in fiducia e ha un allenatore che è destinato a diventare grande quanto lo è stato da giocatore, se non di più. Dopo Torino ha fatto una cosa che mi ha ricordato Mazzone con noi nell’85, dopo la sconfitta di Lecce. Perdemmo, facemmo riunione post partita, solo noi. Ci polverizzò. Poi uscì e c’era la stampa che lo aspettava. ‘Colpa mia, non ci ho capito nulla della partita’, disse. Per lui ci saremmo buttati nel fuoco. E lui ha fatto uguale, non credo sia stato l’unico ad aver sbagliato partita a Torino”.

Sull'esclusione di Arnautovic: “Ho la sensazione che lui sia un passo avanti. E sia il primo ad aver capito che se i big restano nella bambagia, Bologna non uscirà dalla condizione in cui è stata in questi anni. Con la meritocrazia ha creato una striscia vincente. E se ora i big della squadra aprono il gas il Bologna può fare un altro salto di qualità. Per me ha fatto bene a chiedere di più ai big, anche se il mio è un parere esterno”.

Arnautovic-Motta come Ulivieri-Baggio: “Capisco il parallelo, in relazione all’importanza di Arnautovic per il Bologna di oggi, ma ci andrei cauto, se non altro perché Baggio è stato pallone d’oro e tra i migliori giocatori del mondo. Ma vi ricordo che quel dualismo portò il Bologna in Europa. Tutto sta all’intelligenza dei personaggi nel ricordarsi che il bene primario è il Bologna. Thiago ce l’ha e secondo me ha voluto pungolare Arnautovic consapevole che può essere il valore aggiunto in questo finale”.

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