L’attaccante classe 2004 del Bologna, Santiago Castro, è intervenuto questa mattina in conferenza stampa a Valles. Ecco le sue parole.
Ho già fatto vedere che tipo di attaccante sono. Voglio dare il meglio per la squadra. Il numero nove è una grande responsabilità, ma sono pronto per dare il massimo per questa squadra.
Significa molto per me, l’anno scorso Joshua ha fatto una grandissima stagione, e sono felicissimo di avere questo numero, il numero perfetto per un attaccante.
Mi fa molto piacere l’affetto del pubblico, non solo per me ma per la mia famiglia. Ora ci stiamo concentrando sui primi incontri che avremo in campionato, poi penseremo anche alla Champions.
Mi piace moltissimo lottare in campo, io do tutto dalla prima all’ultima palla. Mi piace l’uno contro uno ed essere il primo difensore della squadra.
Come ho detto prima è una grande responsabilità essere l’attaccante della squadra. Stiamo lavorando molto forte, daremo tutto per essere pronti sin dall’inizio.
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Mi piace scrivere la mia storia sulla mia pelle. Lo stadio di Bologna fa già parte della mia storia. Mi piace tatuarmi la mia carriera sulla pelle.
Ovviamente per noi la Nazionale è tutto. In questo caso non ho deciso io, e da quel momento la mia testa è andata direttamente alla preparazione di questo campionato, dando tutto per crescere e migliorarmi.
In questo momento non si può dire che ci siano dei titolari. La competizione è sana e fa bene alla squadra, perché fa si che tutti possiamo migliorare dando il massimo. L’importante è mettersi a disposizione, e chi giocherà giocherà.
Sia Thiago che Vincenzo sono molto simili come intensità di lavoro e obiettivi. In questo momento sto cominciando più da dietro, ma al tempo stesso mi lascia molto giocare. La cosa importante è che entrambi mi stanno aiutando molto a crescere.
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Mi sento cambiato nel modo di relazionarmi con il resto della squadra. Ho imparato a gestirmi meglio tatticamente e fisicamente. Mi sento molto più pronto a livello fisico.
Ho sempre avuto un buonissimo rapporto con lui, ho imparato molto. Quando è stato ufficializzato il suo trasferimento gli ho mandato un messaggio. Mi ha dato molta fiducia, dicendomi che sono l’attaccante giusto per questo Bologna.
Non mi arrabbio, ma vivo il campo al mille per cento. Parlare molto mi da motivazione, mi piace provocare l’avversario parlando molto.
In Argentina nelle giovanili ho sempre giocato come attaccante centrale. Al Velez nella seconda squadra mi hanno sfruttato anche sulla fascia, ma la mia forza è stare lì davanti.
Cerco di non pensare molto a lungo termine. In questo momento stiamo pensando alle prime partite di campionato, poi quando ci arriveremo penseremo alla Champions e alla Coppa Italia. Come abbiamo fatto l’anno scorso penseremo partita per partita.
Non ho un numero preciso in testa. Sicuramente sarebbe un ottimo risultato andare in doppia cifra. Ora sto pensando a fare il primo, poi piano piano penserò ai successivi.
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